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010101Mai come in questa 101esima edizione le prime dieci tappe del Tour de France hanno emesso verdetti cosi’ positivi, nel caso dell’italiano Vincenzo Nibali, padrone assoluto della Grande Boucle, ma anche negativi, riportando i ritiri di due leader attesi come il campione in carica, il britannico Chris Froome (Sky), e lo spagnolo Alberto Contador (Tinkoff-Saxo) trionfatore a Parigi nel 2007 e nel 2009. Tutto, al momento, lascia pensare a un trionfo del messinese dell’Astana sui Campi Elisi della capitale francese, il 27 luglio. Lui stesso pero’ e’ il primo ad ammettere, anche scaramanticamente, ogni giorno, che il Tour e’ ancora lungo. Analizzando quanto successo fino a oggi, giornata di riposo, sembra difficile immaginare la gialla sulle spalle di un ciclista diverso da Nibali. Il siciliano, vincitore di due delle prime dieci frazioni, ha al momento in classifica generale ben 2’23″ di vantaggio sull’australiano Richie Porte (Sky) e altri 24″ di margine sullo spagnolo Alejandro Valverde (Movistar). Solo questi due ciclisti potrebbero impensierire l’azzurro; ma la pedalata di Nibali e dei suoi compagni, con in prima fila l’eroico Michele Scarponi (ieri scivolato e poi battistrada), lascia poco margine alle eventuali rimonte.Di certo il forfait di Froome, costretto al ritiro durante la quinta tappa per gli acciacchi “accumulati” in diverse cadute, e quello di Contador, stoico a restare ieri in sella (dopo una brutta scivolata) per circa 20 chilometri nonostante una microfrattura alla tibia destra, hanno favorito lo “squalo” nella corsa verso Parigi; ma la sua condizione lascia pensare che nessuno avrebbe potuto contrastarlo in questi giorni.”Giornata dura ieri, Alberto ti aspetto presto! Grande team, grande vittoria”. Cosi’, su twitter, il messinese ha voluto celebrare quanto fatto ieri, inviando un saluto a Contador nell’odierna giornata di “meritato riposo”. A seguire ha “spinto” l’azzurro il presidente del Coni, Giovanni Malago’. “Incrociamo tutto. Sarebbe eccezionale vederlo in giallo a Parigi. Ci sarebbe un valore simbolico molto importante, come e’ stato per Sara Errani e Roberta Vinci a Wimbledon, teatro prestigioso del tennis, dove mai un italiano aveva trionfato”, ha detto il numero uno dello sport italiano. La similitudine fra il tempio del tennis e il Tour e’ calzante: sono di certo le manifestazioni piu’ blasonate delle rispettive discipline. C’e’ pero’ una piccola, grande differenza: sull’erba londinese non aveva mai sventolato il tricolore prima del successo del doppio Errani-Vinci; a Parigi, al contrario, i ciclisti italiani hanno trionfato gia’ in nove occasioni. Due volte hanno esultato Ottavio Bottecchia, Gino Bartali e Fausto Coppi; in una occasione hanno vinto Gastone Nencini, Felice Gimondi e Marco Pantani, che apposto l’ultimo sigillo italiano nel 1998. Sedici anni dopo, ci prova Nibali. Domani riparte la sua corsa, con la undicesima tappa, la Besancon-Oyonnax, di 187.5 chilometri. Intanto, oggi, ha alzato bandiera bianca anche Fabian Cancellara. Lo svizzero ha preferito ritirarsi dalla corsa transalpina per concentrarsi sugli obiettivi di fine stagione, in particolare sulla Vuelta e sul Mondiale a cronometro.

Danilo Loria
Strettoweb