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Italia e Sicilia, terre di burocrazia senza fine. Il più classico degli intoppi che rischia di mandare a monte la buona riuscita di un progetto epocale. Stiamo parlando del tram a Palermo, verosimilmente una delle opere pubbliche più importanti nell'intero panorama nazionale. Mentre il nulla osta della commissione ministeriale è arrivato, il pre-esercizio è iniziato ieri con 8 tram sulla linea 1 dalle 6 del mattino alle 21, e da giovedì 12 cominceranno le prove anche sulle linee 2 e 3.

Però il tram potrebbe… fermarsi anzitempo. Un paradosso, sì, che il sito LiveSicilia dischiude con buona pace dei (futuri) passeggeri che potrebbero restare a bocca asciutta. Il perché è presto detto: manca il nuovo contratto di servizio tra il Comune e l’Amat, che consentirà appunto l’affidamento dello stesso tram proprio all'Amat. "E chi se ne frega", potrebbe sarcasticamente aggiungere qualcuno, ma la legge è legge. Anche se imparentata con l'odiata burocrazia. Su LiveSicilia nel dettaglio si legge:

Il documento, che contiene fra le altre cose anche le tariffe per la Ztl, non è però ancora arrivato in consiglio comunale: dopo l’approvazione in giunta e la presentazione alla stampa è in attesa del parere dei Revisori dei conti e da qui transiterà a Sala delle Lapidi, dove ci vorranno almeno due settimane per l’esame in commissione. Poi sarà la volta dell’Aula, ma di questo passo, data anche la mancanza di una procedura d’urgenza, l’atto potrebbe sbarcare a piazza Pretoria praticamente per fine mese. Il pre-esercizio durerà minimo una settimana, poi il rischio è di dover spegnere i treni: l’impegno dell’amministrazione è quello di avviare tutte e tre le linee entro fine anno.