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Treni in Sicilia, fallito l’esperimento del Frecciabianca, ecco perché

L’unico Frecciabianca in servizio in Sicilia è stato tolto definitivamente. Lo ha deciso Trenitalia e ne parla IlPost.it.

Il servizio era disponibile tra Palermo e Catania. La decisione è conseguente alla sospensione delle corse avvenuta nel giugno scorso a causa di lavori per l’adeguamento della rete.

“All’inizio di settembre non era stata riaperta la vendita dei biglietti ed erano state bloccate le prenotazioni. Di fatto, il Frecciabianca siciliano è scomparso dal sito di Trenitalia”, scrive Il Post.

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Inoltre, nella terza settimana di settembre, Trenitalia ha confermato che i vagoni erano stati portati via dalla Sicilia e che il Frecciabianca non sarebbe più stato programmato.

L’inaugurazione era avvenuta nel novembre 2021, “annunciato come una ‘piccola rivoluzione’ che avrebbe portato un notevole miglioramento per i collegamenti tra le due città più grandi della Sicilia”, scrive il quotidiano online diretto da Luca Sofri.

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Il Frecciabianca avrebbe dovuto viaggiare a una velocità di punta di 200 km/h ma sin da subito era stato evidenziati che i tempi di percorrenza tra Palermo e Catania non sarebbero migliorati rispetto ai treni regionali: 3 ore e 6 minuti per coprire 241 chilometri e con un prezzo più alto.

Ferrovie Italiane, come riportato su BlogSicilia, ha spiegato. “Il Frecciabianca è un treno a mercato, senza contributi pubblici, il cui costo è sostenuto dai soli biglietti venduti. Per questo motivo, così come succede per tutte le Frecce a livello nazionale, periodicamente viene valutata la sostenibilità economica del collegamento attraverso l’effettivo utilizzo da parte dei viaggiatori, era un esperimento che non ha inciso sulle casse dei siciliani”.

Il problema è sempre quello noto: lo stato della rete ferroviaria dell’Isola: 1.146 chilometri a binario unico e appena 223 a binario doppio e la maggioranza della tratta Palermo – Catania è proprio a binario unico.

Redazione