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Trova 37 milioni di vecche lire in soffitta, ma è soltanto carta straccia. Angela Vargas, 60 anni, di Genova, pensava di aver rinvenuto un piccolo tesoro: «A giugno – racconta al Corriere della Sera – ero con mia figlia Luisa, stavamo sistemando la soffitta. Cianfrusaglie e roba vecchia, accumulate negli anni da mia madre, morta a 90 anni nel 2006». Dentro il cassetto di uno scrittoio c'era uno strano rotolo, contenente banconote, in  lire, soprattutto biglietti da 100.000. La madre di Angela aveva risparmiato per tutta una vita. Dalla Banca d'Italia, però, è arrivata la doccia fredda: quei soldi non valgono nulla, poiché i termini per convertire le lire in euro sono scaduti. C'erano dieci anni di tempo, quindi fino a febbraio del 2012. La sessantenne si è comunque rivolta a un legale. Sul Corriere della Sera si legge:

La Cassazione, sul tema del recupero dei crediti, stabilisce che il termine decennale deve partire dal momento in cui il titolare può far valere il proprio diritto. In questa vicenda dovrebbe scattare da giugno" chiarisce l’avvocato Luca Marino che insieme alla collega Annalisa De Angelis sta provando a recuperare il denaro perduto. A luglio hanno presentato una diffida alla Banca d’Italia e, dopo l’inevitabile silenzio, a settembre hanno chiesto al giudice di pace un decreto ingiuntivo per poter trasformare il rotolo di lire in un gruzzolo di 19.108,91 euro.