Sei su Telegram? Ti piacciono le nostre notizie? Segui il canale di SiciliaFan! Iscriviti, cliccando qui!
UNISCITI

Hanno provato a confezionare una becera truffa all'assicurazione dopo la morte del povero Salvatore Faija, che nel 2010, a soli 16 anni, perse la vita a Palermo tra le vie Agesia di Siracusa e Castellotti. Un'intera famiglia dello Zen ha cercato di fregare – è proprio il caso di dirlo – la compagnia assicurativa Cattolica per ottenere un risarcimento da 1,6 milioni di euro.

Come riporta Repubblica Palermo

padre, madre e sei tra fratelli e sorelle sono finiti sotto processo. Avevano tentato il colpo grosso chiedendo un risarcimento record all’assicurazione Cattolica che, dopo un primo risarcimento di 128 mila euro, ha approfondito la vicenda. I riscontri della polizia municipale hanno messo il sigillo sulla verità.

Il giudice monocratico Vittorio Alcamo ha condannato Francesco Faija, la moglie Caterina Saladino, e i figli Antonio, Giovanni, Daniela, Giuseppa, Maria Rita e Valeria a 4 anni e ha disposto l’interdizione dai pubblici uffici per 5 anni. La pena più alta è stata decisa per Gioacchino Castelli, il falso investitore che avrebbe guidato una Opel Meriva, condannato a 4 anni e 2 mesi. Due anni, pena sospesa, per Marco Anzelmo, l’uomo che si scontrò con la sua Golf contro la moto della vittima e poi ritrattò le dichiarazioni.

La famiglia dovrà pagare all’assicurazione Cattolica, parte civile nel processo e difesa dall’avvocato Francesco Billetta, la somma di 128 mila euro.


Fonte: Repubblica Palermo