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Frode fiscale nel commercio della carne a Palermo: i finanzieri hanno eseguito sequestri di 9 immobili e di 15 autoveicoli e motoveicoli, del valore di circa 650.000 euro nei confronti dei responsabili. L'indagine ha individuato 11 imprese e 14 persone che avevano messo in piedi un complesso meccanismo, ai danni delle casse dello Stato. Seguendo lo schema noto con il nome di "frode carosello", M.L. e D.B.M. hanno costruito una rete di imprese che si sono interposte fittiziamente nella vendita di carne proveniente da Francia e Spagna e diretta nel capoluogo siciliano. 

Mentre il prodotto raggiungeva la sua destinazione (un deposito in via Altofonte già noto per sequestri per la presenza di carne avariata), i documenti commerciali hanno mostrato che la carne era stata venduta dalle imprese francesi e spagnole ad altre aziende italiane, che a loro volta l'hanno rivenduta a quelle palermitane. In questo modo, le aziende palermitane si sono procurate un considerevole vantaggio fiscale, perché comprando nel nostro Paese hanno scaricato l'Iva. Il vantaggio gli ha consentito di praticare prezzi più bassi in modo sleale.

Il sodalizio gestiva 5 punti vendita e un supermercato, nel cui ambito sono stati rinvenuti 957 chilogrammi di prodotti alimentari provenienti da furti e 4.623 bottiglie di vino: la merce è stata sequestrata. Nel corso dell'operazione sono anche state sequestrati oltre 2.500 chili di carne macellata clandestivamente e 36 animali vivi, allevati in violazione della normativa sanitaria.