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AGRIGENTO – Tumori in aumento ad Agrigento e provincia. È quanto afferma la relazione dei dirigenti dell’Asp di Agrigento e Trapani presso la Fondazione Sciascia di Racalmuto dopo anni di richieste e interrogazioni all’Ars e al Senato. Dal resoconto finale, elaborato sui dati del 2012, i tumori nella provincia di Agrigento, pur aumentando del 3%, sono in linea con la media italiana: "Nell’anno 2012 sono stati registrati complessivamente 2.029 casi di tumori maligni, 1.078 nel sesso maschile e 900 in quello femminile. Il rischio di avere una diagnosi di un qualsiasi tumore da 0 a 74 anni di vita è del 26,2% nei maschi (1 su 4) e del 19,5% nelle donne (1 su 5)", si legge nel rapporto.

"Non esiste un allarme tumori. La preoccupazione deve essere quella di promuovere la prevenzione, invitando tutti a fare gli screening gratuiti che vengono proposti", dice Ignazio Tozzo dell'ufficio Prevenzione dell'Asp di Trapani. Secondo la relazione di Giuseppina Candela, dell'Asp di Trapani, nei piccoli centri ci sarebbe una sintomatica sensazione che il male sia più grande e che quindi colpisca più persone, creando così un allarmismo sociale infondato: "La mortalità in Sicilia è nella media, i tumori aumentano del 3% perché aumenta la vita media delle persone, il 62% dei tumori infatti interessa gli over 64".

Quindi sarebbe solo un falso allarme il timore di un rischio maggiore, percepito dai cittadini di Racalmuto che aveva portato il meetup locale del Movimento 5 stelle a presentare una nota, giunta in seguito come interrogazione anche al Senato, in cui si chiedevano chiarezza e analisi più approfondite. Stando alla nota, il timore era posto soprattutto nelle miniere ormai in disuso presenti nei vari paesi della provincia. Una eventualità che invece viene smentita da Gaetano Geraci, che si occupa di medicina preventiva: "Abbiamo fatto delle analisi con l’Arpa ma abbiamo visto che non c’è nulla, mi sembra assurdo che ci sia chi possa pensare che noi nascondiamo qualcosa".