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Le prime anticipazioni sul Rapporto sul turismo enogastronomico italiano 2023 confermano l’appeal della Sicilia come meta per i buongustai. I risultati rivelano quali sono i piatti tipici più conosciuti e apprezzati dai turisti del gusto e portano ancora la nostra Isola sul podio delle destinazioni per i più golosi.

Il Rapporto sul Turismo enogastronomico 2023

Il Rapporto sul turismo enogastronomico italiano 2023 di Roberta Garibaldi (presidente dell’Associazione italiana turismo enogastronomico, professore di Tourism Management all’Università degli studi di Bergamo e vicepresidente della Commissione Turismo dell’Ocse) sarà presentato a maggio. Nel frattempo, però, abbiamo già qualche anticipazione, dedicata ai piatti più conosciuti e apprezzati dai turisti del gusto.

È emerso che vini, carni e salumi e pasta e formaggi sono le categorie più menzionate. Proprio il vino è il prodotto più identificativo per Veneto e Friuli-Venezia Giulia, mentre i salumi primeggiano in Calabria. Lazio regina della pasta, Valle d’Aosta dei formaggi e Puglia dell’olio.

I risultati svelano anche che in alcune regioni italiane i piatti tipici sono immediatamente associati come eccellenze del territorio. In vetta a questa classifica si impone l’Emilia-Romagna, con l’80% degli intervistati che sa indicare almeno un piatto tipico (il più conosciuto sono i tortellini e la piadina). Seconda posizione per la Campania (77%), principalmente grazie alla pizza e alla mozzarella di bufala campana. Sicilia sul terzo gradino del podio (76%): il prodotto più conosciuto sono i cannoli, seguiti dagli arancini.

Turismo enogastronomico, Sicilia tra le regioni preferite dai golosi: trionfano cannoli e arancini

Arancini siciliani

I piatti più amati e celebri

Subito dopo, al quarto posto ci sono Calabria e Lazio a pari merito, seguite dalla Liguria, che tuttavia vanta la ricetta con il punteggio più alto in assoluto tra quelli indicati dal campione di riferimento. Più di un intervistato su due, infatti, ricollega la cucina ligure al pesto. Tra gli altri prodotti più conosciuti per le varie regioni, ad esempio, troviamo le orecchiette per la Puglia, il risotto per la Lombardia e la bistecca per la Toscana.

La Sardegna si identifica con pane carasau, porceddu e pecorino, mentre per l’Abruzzo sono decisivi gli arrosticini. A chiudere la classifica è il Molise: solo due intervistati su dieci sono in grado di indicare un piatto tipico molisano e i più gettonati sono, a pari merito, la pasta, il caciocavallo e il vino.

Roberta Garibaldi ha sottolineato l’importanza dei prodotti e dei piatti tipici, in quanto strumenti per la promozione del territorio: “I prodotti e le specialità enogastronomiche sono potenti strumento di marketing territoriale in grado di promuovere una destinazione, oltre che essere un elemento chiave attorno cui costruire l’offerta turistica“, ha detto.

Quindi ha aggiunto: “Dall’indagine emerge un quadro eterogeno, con regioni che possono sfruttare questa riconoscibilità attraverso le proprie tipicità per accrescere l’attrattività come meta enogastronomica. Altre, invece, necessitano di un’azione volta ad accrescere la conoscenza nel grande pubblico di ciò che possono e sanno offrire; spesso si tratta di produzioni e specialità note al pubblico, ma non immediatamente identificabili con il territorio di origine”.

Foto: Depositphotos.com.

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