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Incastrada all'Apple Watch. Succede in Australia, dove la 26enne Caroline Nilsson è stata accusata dell'omicidio di Myrna Milsson. I dati recuperati dallo smart whatch, infatti, tradiscono la versione fornita dalla giovane e svelano il momento esatto in cui la vittima è deceduta. Dopo l'omicidio, Caroline aveva dichiarato che Myrna, sua suocera, era stata aggredita da un gruppo di uomini, che l'avevano seguita dopo un incidente stradale.

Tre ore dopo l'aggressione, il corpo era stato trovato dai vicini di casa con mani e faccia legate da nastro adesivo, ricoperto di segni di aggressione.

L'Apple Watch, però ha dato un'altra versione, rivelando il momento in cui il cuore della donna ha smesso di battere. Le prove smentirebbero il racconto della 26enne: "Le informazioni dell'Apple Watch sono una prova fondamentale per dimostrare la falsità del resoconto dell'imputato alla polizia", ha dichiarato il procuratore. Il giudice ha quindi approvato la tesi dell'accusa e negato a Caroline la libertà su cauzione, lasciandola in carcere. Il caso tornerà nuovamente in tribunale il 13 giugno.