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01E’ stato un grande successo il Corso di Cultura e Storia dell’Arte Ebraica organizzato da SiciliAntica in collaborazione con l’Istituto Siciliano Studi ebraici, UniPegaso, Officina di Studi Medievali e Fildis. Venerdì 27 febbraio 2015 alle ore 16,30, dopo la presentazione di Alfonso Lo Cascio, della Presidenza Regionale SiciliAntica, si terrà l’ultima lezione dal titolo “Manufatti ebraici a Palermo”. Relatrice sarà Maria Annunziata Lima, Docente di Storia dell’Arte Medievale presso l’Università di Palermo. Alla fine del Corso saranno rilasciati a tutti gli iscritti gli attestati di partecipazione. Il giorno successivo, sabato 28 febbraio è prevista la visita guidata a Siracusa, Modica, Scicli. La lezione si terrà a Palermo presso Unipegaso, Via Maqueda, 383 (Palazzo Mazzarino).

Per informazioni: Tel. 346.8241076. E-mail: palermo@siciliantica.it.

Alfonso Lo Cascio, della Presidenza Regionale SiciliAntica:

Il Corso è stato una ulteriore tappa del percorso promosso da SiciliAntica, iniziato circa sei  anni fa con la storia dell’Arte greca, e dedicato ai momenti più salienti del passato artistico e culturale dell’Isola. Nove lezioni dedicate alla presenza ebraica in Sicilia nelle diverse età storiche fino alla loro espulsione del 1492, le comunità nelle tre Valli in cui era divisa l’Isola, le loro sinagoghe, l’alfabeto e i suoi simboli, la letteratura e i manufatti. Proporre un lungo seminario di storia dell’Arte Ebraica ha significato riscoprire la grande ricchezza culturale di un popolo e approfondire un importante capitolo, ancora poco conosciuto, della storia della nostra Isola. Una presenza variegata e significativa, che ha avuto un ruolo fondamentale nel delicato passaggio tra Medioevo ed Età Moderna, polverizzata dall’editto di  Granata del 31 marzo 1492 con il quale i “Cattolicissimi” re spagnoli Ferdinando d'Aragona e Isabella di Castiglia hanno distrutto la comunità giudaica come aggregato storico di persone. Il grande successso del Corso, con circa centotrenta iscritti, sottolinea un interesse diffuso a riscoprire la propria memoria storica, la voglia di riallacciare i fili di una storia interrotta e rivisitarla attraverso lo stile dell’accoglienza, della tolleranza e del rispetto dell’altro.