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La poesia si conferma come lingua universale di pace. Esponenti della cultura della Russia, Ucraina, Usa, Crimea, Bielorussia insieme per conferire il Premio Speciale “Un grido per la Pace”. Coordina il premio speciale la prof. Alessia Guccione.

Pace. PACE! Il grido di pace si innalza dalle coscienze di tutti “gli uomini di buona volontà”. L’orrore disumano della guerra sconvolge. Ogni guerra porta sofferenza, dolore, distruzione, morte. Le coscienze si ribellano ed è giusto potere manifestare in ogni ambito e con ogni mezzo la propria contrarietà alla guerra.

Il Concorso internazionale di poesia “Il Parnaso – Premio Angelo La Vecchia”, giunto alla settima edizione, raccoglie poeti e poesie da ogni parte del mondo. “Vogliamo diffondere la cultura della poesia come lingua universale di pace” afferma da sempre il direttore artistico prof. Calogero La Vecchia “Con questo scopo abbiamo anche creato forme di collaborazione con diverse organizzazioni straniere. Scambi culturali con Daghestan, Crimea, Polonia, Macedonia, ed altre nazioni”.

“Con una delegazione del Concorso siamo stai in Daghestan e poi in Crimea a parlare di poesia, di cultura e di bellezza” continua il prof. La Vecchia “ma oggi siamo preoccupati per questo vento di guerra che soffia malvagiamente sulle nostre nazioni.” Il Concorso si trova nel pieno della settima edizione e per dare un segnale forte nella direzione della pace, tutta l’organizzazione ha deciso di creare un premio speciale intitolato “UN GRIDO PER LA PACE”. La commissione di giuria sarà costituita da poeti dei paesi più direttamente coinvolti in questa difficile realtà: Olga Ravchenko (Bielorussia) – Olga Prilutskaja (Russia) – Anatoly Alexandrovich Mozzhukhin (Ucraina) – Valery Basirov (Crimea) – Louisa Calio (USA). A coordinare questo premio speciale è stata chiamata la prof. Alessia Guccione che con entusiasmo è già al lavoro.

“Ho anche scritto personalmente al presidente della Russia” afferma accoratamente il prof. La Vecchia “ed ho espresso l’augurio che la sua autorevole persona possa essere ricordata ‘dal mondo intero come un costruttore di pace’. Ho voluto la pia piccola ed umile parola nella consapevolezza che il mio scritto non sarà neanche aperto e rimarrà nel cestino, ma sono convinto che ciascuno di noi deve dare il proprio contributo. Un grido per la pace. Anche lanciato nel sordo deserto”.

Le poesie ammesse al premio verranno selezionate tra quelle che normalmente arrivano al Concorso. Per partecipare c’è tempo fino al 28 di febbraio. Le poesie si possono inviare all’indirizzo concorsoparnaso@gmail.com.