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Veronica Panarello avrebbe fatto tutto da sola, senza la complicità del suocero Andrea Stival (da lei stessa accusato): secondo l'ultima perizia della procura di Ragusa, la donna avrebbe strangolato il figlio Loris con alcune fascette elettriche, quindi avrebbe trascinato il cadavere fino al canalone in cui è stato ritrovato. Come riporta Today.it, secondo i periti l'arma utilizzata per strangolare il bambino rimane una fascetta di plastica, "che lascia un segno continuo".

Questo si evince da un supplemento di perizia, depositata agli atti dell'inchiesta una decina di giorni fa, che ritiene che l'ultima ricostruzione fatta da Veronica Panarello non combaci con la dinamica dell'uccisione del figlio. La donna ha accusato il suocero Andrea Stival di avere strangolato Loris con un cavo usb da computer. Secondo il medico legale Giuseppe Iuvara, che ha redatto la redazione tecnica, non ci sarebbero stati i segni di un "incrocio", una sorta di "croce di Sant'Andrea" che l'utilizzo di un cavo avrebbe comportato.

Il supplemento del medico legale rileva anche un altro particolare significato: se ad avere portato Loris al canalone fosse stato Andrea Stival, non ci sarebbero state impronte di trascinamento per terra, perché l'altezza dell'uomo non avrebbe consentito ai piedi del piccolo di essere trascinati per terra. Le tracce che sono state rilevate combaciano invece con l'altezza di Veronica Panarello. In ultimo, pare anche che della presunta relazione tra la madre e il nonno di Loris non siano state trovate tracce da polizia di Stato, Squadra Mobile della Questura e Carabinieri che indagano sul delitto.