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01Secondo Vittorio Sgarbi del Partito della Rivoluzione (PdR), il nuovo piano per la valorizzazione dei Beni Culturali, Paesaggistici, e delle iniziative agro-turistiche della città di Salemi è stato preso pari pari da quello del Comune di Cagliari.

Nell’occhio del ciclone è l’Assessorato ai Beni Culturali di Salemi, che non ha rilasciato una dichiarazione in proposito. Sul sito di entrambi i Comuni è infatti possibile visualizzare il ‘corpo del reato’: i due .pdf che inchioderebbero il comune del trapanese al ruolo di scopiazzone. Così come quando a scuola si cercava di allungarsi per finire sul banco del vicino secchione e vedere di farne uscire qualcosa di buono, così dunque Salemi dovrebbe essersi virtualmente allungata fin verso l’Isola sarda per rubarne le brillanti idee.

Non sarà che forse non c’è molto da copiare? Le attività in materia di intervento dei Beni Culturali non sono sicuramente delle novità, e possiamo anche, facilmente presumere, che possano essere all’incirca le stesse per tutti i comuni. Per quanto la libera circolazione delle idee non consenta né esorti o avvalli, ‘la scopiazzatura’ è sicuramente una conseguenza da mettere in conto, nell’ambito di una pubblica e trasparente comunicazione amministrativa con i propri cittadini e le parti amministrative coinvolte nel governo di una città.

Il piano di Salemi, per il biennio 2014/2016, è volto all’attivazione di diverse iniziative artistico-culturali, che coinvolgano le strutture turistico-architettoniche e le istituzioni didattiche della città; al Castello Svevo si vuole ad esempio affidare l’istituzione di un percorso didattico che vada dalla lettura e presentazioni di libri all’allestimento di mostre temporanee sulle arti visive e sull’architettura contemporanea; l’ex Collegio dei Gesuiti verrà munito di apposita libreria specializzata in arte e cultura, e verranno istituite una scuola di teatro, una scuola di jazz e un festival di danza contemporanea, oltre al già avviato progetto di messa in rete dei Musei Civici della città, allo scopo di inserirli all’interno di un sistema turistico ed artistico integrato, che coinvolga anche le altre istituzioni culturali e Musei della Valle del Belice.

E perché proprio Cagliari? Forse perché oggi la città è in attesa di ricevere la nomina a Capitale Europea della Cultura.
Noi riteniamo, in qualità di cittadini, che ciò che conti sia che questo qualcuno, una volta ideati i progetti, li metta in atto, con fervore e continuità, allo scopo di migliorare i servizi sul territorio a scopo di fruizione, turistica e non.
E semmai tutta questa sollecitudine dovesse rivelarsi in un flop, sarebbe certo scorno e competenza del Comune di Salemi doverne dar conto, rimboccarsi le maniche e risolvere, davanti alla cittadinanza e non. Noi, almeno, la vediamo così.

Autore | Enrica Bartalotta