Le abitudini sono difficili da perdere. Lo sappiamo.
Ancora oggi nei mesi estivi a Palermo si vende “acqua e anice“.
Ovviamente ora possiamo prepararla comodamente a casa e metterci pure del ghiaccio.
Ma un tempo c’era un lavoro per qualsiasi cosa. Pure per avere del ghiaccio in casa.
E che dire del vecchio acquaiolo, che passava con una piccola cantimplora d’acqua fredda, gotti e una bottighietta d’anice. Camminava strada stratuzza e gridava: “Acqua con l’anice:
ce l’ho fredda!“. Logicamente in un dialetto che non so riprodurvi. Mi spiace.
Non di rado l’acquaiolo si metteva in un angolo della piazza per dissetare i passanti che tra “sali e scendi” percorrevano distanze incredibili in attesa di adocchiare qualche bella donna.
Assetati d’amore! Altro che zammù 🙂
E che file signori.
E’ proprio in questa occasione che nacque il detto – Acqua e zammù: prima lui e dopu tu!
Ve lo siete mai sentito urlare in occasioni di file saltate?
Non so, tipo alla posta.
Bene è un avvertimento. Ti chiedono di rispettare la coda e fare la fila.
Ora che lo sai non puoi più fare il furbo!
Autore | Viola Dante;