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Mettersi le dita nel naso è una pratica che i medici chiamano "rinotillexomania". In uno dei primi studi a riguardo, dei ricercatori si occuparono del fenomeno dal punto di vista psichiatrico, inviando un questionario a 1.000 volontari. Risposero in 254 e il 91% ammise di mettersi talvolta le dita nel naso. Di questi solo l’1,2% dei partecipanti ammise di farlo almeno una volta ogni ora. Due volontari ammisero che la loro abitudine di mettersi di continuo le dita nel naso influiva in qualche modo con la loro vita di tutti i giorni, con conseguenze non sempre piacevoli. Altri due scrissero nel questionario di avere una tale compulsione da essersi perforati da soli il setto nasale, lo strato che suddivide le due narici. 

BS Srihari e Chittaranjan dell’Istituto nazionale di neuroscienza e di malattie mentali di Bangalore, in India, provarono ad approfondire il tema concentrandosi su bambini e adolescenti, che tendono a mettersi con più frequenza le dita nel naso rispetto agli adulti. Lo studio fu condotto in una serie di scuole, sempre attraverso la raccolta di informazioni con questionari di vario tipo. Furono selezionati quattro istituti scolastici di Bangalore, con caratteristiche diverse legate soprattutto alle disponibilità economiche delle famiglie. I due ricercatori si concentrarono sui risultati ottenuti con 200 questionari. Tutti i partecipanti ammisero di mettersi le dita nel naso, mediamente 4 volte al giorno. Il risultato era più o meno corrispondente a quello ottenuto con altri studi, ma le altre risposte permisero di approfondire le conoscenze su questa pratica. Il 7,6% ammise di mettersi le dita nel naso più di 20 volte al giorno, e uno su cinque disse di essere convinto di avere un "serio problema legato al mettersi le dita nel naso".

Il questionario chiedeva anche quali fossero i motivi che inducevano gli adolescenti a scavare nelle loro narici. La maggior parte di loro disse di farlo per avere sollievo dal prurito o per ripulire le narici dal muco secco. Il 12% dei partecipanti disse semplicemente di mettersi le dita nel naso perché era una sensazione piacevole. Altri dissero di usare utensili al posto delle dita come pinzette, biro e matite. Solo 9 su 200 ammisero di mangiare ciò che ottenevano dalle loro estrazioni tra le narici. Come avevano ipotizzato, i ricercatori constatarono che mettersi le dita nel naso non aveva particolari legami con il proprio stato sociale. Non furono riscontrate differenze rilevanti tra gli adolescenti appartenenti a famiglie più danarose e quelli che studiavano in scuole più economiche. Furono invece scoperte alcune differenze di genere, seppure lievi: i maschi tendevano a farlo più frequentemente, mentre le femmine davano un giudizio più negativo sulla pratica. Tra i maschi furono riscontrate altre abitudini come mangiarsi le unghie.

Ad oggi, in ogni caso, non esiste una spiegazione chiara e convincente sul perché le persone si mettano le dita nel naso. Tra le ipotesi più dibattute c’è quella secondo cui ripulirsi il naso dà un certo grado di soddisfazione, elimina un fastidio, ed è possibile realizzarlo istantaneamente senza dovere andare alla ricerca di un fazzoletto. Il naso inoltre è sempre lì, a portata di dita. In alcuni casi mettersi di continuo le dita nel naso può essere un comportamento associato a un qualche tipo di nevrosi. Nel caso di un’attività compulsiva, il continuo inserimento delle dita nelle narici può causare danni alle pareti interne del naso, aprendo ferite che poi faticano a cicatrizzarsi. Nella maggior parte dei casi, comunque, chi si mette saltuariamente le dita nel naso non deve temere di avere una qualche forma di nevrosi: è una pratica comune a tantissime persone e in generale non comporta grandissimi rischi per la salute.