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Di chi è la colpa della giornata d'inferno vissuta ieri dalla Sicilia? Per fortuna non c'è scappato il morto, ma il bilancio dei feriti è drammatico. Ok le altissime temperature e lo scirocco, ma la spada di Damocle dei piromani è tornata prepotentemente in gioco. "Non serve un’arca di scienza per capire che buona parte degli incendi sia di origine dolosa e ad opera di piromani asserviti a organizzazioni criminali. E non serve essere particolarmente esperti per capire che la dimensione del danno poteva essere assai contenuta se i sentieri tagliafuoco della Forestale regionale fossero stati realizzati in tempi ragionevoli. Ci troviamo di fronte a gravi omissioni degli apparati politici e burocratici regionali, che nessuna demagogia potrà minimizzare", dice il presidente della commissione antimafia all'Ars Nello Musumeci.

Come si legge su "LiveSicilia", il dirigente generale del Corpo forestale Gaetano Gullo non ci sta: "Cosa avrebbero potuto fare quei viali se le fiamme spinte dal vento hanno superato persino la carreggiata di una autostrada?". "Molti tra i 3500 addetti allo spegnimento delle fiamme sono bloccati perché nessuno gli ha messo a disposizione autobotti e altri mezzi. Qualcuno nel governo Crocetta dovrebbe trarne le conseguenze", ha dichiarato il deputato regionale di Forza Italia Vincenzo Figuccia. "Anche questo non è vero – replica Gullo – Noi abbiamo messo a disposizione i mezzi di cui disponiamo. Ma siamo dovuti intervenire a volte su oltre 50 incendi contemporaneamente".

Un inferno, in barba al numero spropositato di Forestali. Circa 23 mila tra gli appena citati operatori dell'antincendio e la maggior parte, circa 16 mila, dell'ex Azienda Foreste e oggi al dipartimento dello sviluppo rurale dell'assessorato all'Agricoltura. A loro, appunto, spetterebbe il compito della prevenzione. Che però non ha funzionato, anche secondo i parlamentari del Movimento Cinque Stelle, i quali ricordano di aver presentato una ventina di atti ispettivi per denunciare l'assenza di "adeguati piani di gestione e manutenzione oltre che di un coordinamento delle varie autorità coinvolte per fronteggiare gli incendi legati a criticità territoriali di diversa natura". Stessa accusa arriva dal parlamentare di Sinistra Italiana Francesco Campanella: "I boschi sono stati lasciati allo stato selvaggio e gli operai non sono stati mandati in tempo a causa dei ritardi nelle assunzioni".

Una ricostruzione, questa, respinta dal dirigente generale della Protezione civile, Calogero Foti: "Il sistema ha funzionato, in particolare sul piano delle comunicazioni e del coordinamento delle forze in campo. Ma eravamo di fronte a un evento di dimensioni straordinarie. Si poteva fare di più sul piano delle prevenzione? Non è il momento questo per cercare responsabili", aggiungeva nelle ore calde di ieri.