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La Sicilia brucia ancora: sono una trentina gli incendi attivi. Un canadair è operativo su Monte Pellegrino e i vigili del fuoco sono al lavoro nella zona di Poggio Ridente, tra Monreale e Palermo. L'autostrada che collega il capoluogo con Messina e la Statale 113 sono ancora interrotte tra Brolo e Rocca di Capri Leone, mentre gli svincoli di Buonfornello e Castelbuono della A20 riaperti soltanto alle 4 del mattino.

Disagi anche sul fronte dei collegamenti ferroviari, con la tratta Messina-Palermo interrotta a Sant'Agata di Militello, dove Ferrovie dello Stato ha previsto un servizio di autobus sostitutivi dalla cittadina messinese al capoluogo. Al momento non è nemmeno possibile fare previsioni sulla riattivazione della linea.

In questo momento, in tutto, sono in azione sei canadair in diverse zone dell'isola, a supporto delle squadre di vigili del fuoco e forestali. Lo scirocco di ieri ha lasciato il posto a una leggera brezza proveniente da nord-est e la temperatura è scesa sui 25 gradi: condizioni che stanno favorendo gli ultimi interventi nelle varie zone colpite, ma le ferite di una giornata trascorsa nel segno dell'emergenza sono ancora ben visibili. Una densa nube di fumo continua a levarsi dalla borgata palermitana dell'Arenella, dove le fiamme hanno divorato i capannoni abbandonati dell'ex fabbrica chimica. Altri roghi riguardano San Martino delle Scale, nei pressi di Castellaccio, e Piano Geli, ma la situazione ormai è sotto controllo.

Nella notte sono stati effettuati 150 interventi in tutta la Sicilia, 650 nelle ultime 48 ore. I vigili del fuoco ufficializzano i numeri alle prime ore del mattino: ancora 32 incendi, su cui sono al lavoro 250 operatori con 70 mezzi antincendio. Ripristinati i collegamenti ferroviari Palermo-Termini Imerese e Messina-Sant'Agata. Inoltre, i servizi Palermo-Catania e Palermo-Agrigento vengono assicurati con l'effettuazione di tutte le corse programmate e senza limitazioni. Squadre antincendio in azione anche nel Trapanese, a Castellammare del Golfo, in contrada Bocca della Carrubba. Qui, dove ieri è stato necessario l'intervento dei canadair, il distaccamento di Alcamo è impegnato nelle operazioni di bonifica del territorio, che prevedono il monitoraggio e lo spegnimento dei numerosi piccoli focolai ancora presenti in un'area che vede anche diverse abitazioni. 

A Cefalù, una delle zone più colpite dalle fiamme, si tengono sotto controllo gli ultimi focolai in contrada Vallegrande ma intanto è scattata un'emergenza idrica. Le fiamme hanno distrutto la condotta proveniente da Collesano e "da questa notte sono ferme anche le pompe di sollevamento dell'impianto di 'Presidiana'. Al momento soltanto le abitazioni del centro storico possono contare sulla fornitura d'acqua, mentre ci sono ancora una cinquantina di utenze elettriche fuori uso", racconta a "LiveSicilia" il sindaco Rosario Lapunzina.

L'Amap, che gestisce la struttura, si è impegnata a riparare il guasto in giornata. Per le esigenze civili e per eventuali rifornimenti ai mezzi antincendio il Comune assicura un servizio con le proprie autobotte. Sotto osservazione è soprattutto la situazione dell'ospedale Giglio che ha ridotto alcune attività ambulatoriali ma mantiene tutti i servizi essenziali.

I vigili del fuoco di Termini Imerese sono al lavoro per il ripristino degli equipaggiamenti delle squadre antincendio, ma al Comune di Cefalù si tracciano anche i primi drammatici bilanci: "Tra le abitazioni completamente bruciate e quelle danneggiate siamo davanti a un bilancio di una ventina di edifici. Molte persone sono ancora impaurite e sotto choc per quello che hanno visto ieri", spiega Lapunzina. A Cefalù è andato anche distrutta la discoteca 'Le Vele'.