Sono veramente tante le storie di vita fuori dal comune. Siamo miliardi ad abitare il pianeta e ognuno di noi ha la sua storia più o meno originale. Quella di Albertino Ritualo sicuramente va raccontata.
36enne è nato in una casa cattolica filippina, purtroppo avendo perso i nonni, all’età di 12 anni, è cresciuto da solo. In una recente intervista rilasciata a GSN ha raccontato la sua incredibile storia: «Dormivo sui divani dei miei amici, mangiavo il cibo che trovavo». Ma non finisce qui perchp Albertino all’età di 14 anni diventa padre del primo figlio, avuto con la sorella di un suo caro amico, seguito poco dopo dal secondo.
Contemporaneamente al vivere l’esperienza come padre Tino, dentro di sè viveva un forte dissidio interiore provocato dal fatto di essersi reso conto di essere omosessuale. «Sapevo che ero diverso e volevo offrire una vita diversa a mio figlio, questo mi ha motivato a lottare per arrivare ad una via d’uscita», ha raccontato. «Ho studiato, ho trovato lavoro a tempo pieno e ho fatto il padre come meglio potevo, senza sapere cosa o chi fossi», ha continuato. All’età di 19 anni ha avuto il coraggio di fare coming out con tutti i suoi amici e soprattutto con i suoi familiari.
Così Tino si è trasferito a Seattle dove ha niziato a frequentare ragazzi e ha scoperto che sua figlia era rimasta incinta durante il suo ultimo anno di liceo. «Ho sentito che la storia si stava ripetendo», ha confessato. «Una volta nato mio nipote, dopo averlo tenuto per la prima volta in braccio sapevo che le cose sarebbero dovute cambiare, sapevo di essere cambiato. Mi ha tirato fuori da quella depressione in cui ero precipitato», ha ammesso. Suo nipote si chiama Leo e adesso ha 4 anni. I due sono inseparabili : «L’anno scorso abbiamo comprato la nostra casa e per la prima volta dopo tanto tempo – lentamente ma inesorabilmente – le cose sembrano essere tornate beatamente normali, e tutto questo lo devo a lui», ha raccontato. Oggi Tino, Leo, sua figlia Tiyanna e suo figlio Dionisio vivono tutti insieme felici e sereni.
