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L'Isis decapita quattro calciatori siriani piuttosto famosi in patria. La loro "colpa" è giocare a calcia, attività ritenuta "contro l'Islam". Osama Abu Kuwait, Ihsan Al Shuwaikh, Nehad Al Hussen e Ahmed Ahawakh militivano nella popolare squadra dell'Al Shabab. Sono stati uccisi in pieno giorno a Raqqa davanti a centinaia di persone, bambini inclusi.

Lo riferisce, tra gli altri, il quotidiano britannico Mirror, aggiungendo che è stata uccisa anche una quinta persona di cui non si conosce l'identità. Secondo l'Isis ci sarebbe in realtà un altro motivo dietro a questa esecuzione: i quattro uomini avrebbero segretamente collaborato con un gruppo di ribelli curdi, nemici delle milizie sciite. Erano considerati delle spie, e per questo sono stati giustiziati.

Quello appena descritto non è il primo attacco dell'Isis al mondo del calcio: nel maggio scorso a Balad, in Iraq, un attentato terroristico al caffè dei fan del Real Madrid è costato la vita a 16 persone.