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Per Veronica Panarello i pm hanno chiesto 30 anni di carcere per omicidio volontario aggravato e occultamento di cadavere. La donna, da par suo, si dichiara innocente e sostiene che ad aver ucciso il piccolo Loris sia stato il suocero, dopo che il bimbo li aveva sorpresi mentre consumavano un rapporto sessuale.

Per il procuratore Carmelo Petralia e il sostituto Marco Rota, che nella requisitoria hanno ricostruito la personalità dell'imputata e il suo vissuto personale, la donna è "egocentrica, bugiarda e manipolatrice" a causa di un "protagonismo esagerato". L'accusa ha anche analizzato il contesto in cui è maturato il delitto, e in particolare il "contrastato rapporto" che veronica Panarello avrebbe avuto con il bambino, che trattava da amico e non da figlio.

Secondo il pm, il movente secondo cui sia stata la presunta relazione extraconiugale con il suocero è "plausibile". Ma si tratta di affermazioni non suffragate da prove, e quindi "il movente resta ininfluente" per la richiesta di condanna.

In aula c'erano anche Francesco Panarello, il padre della donna che aveva rilasciato delle controverse dichiarazioni, il marito Davide Stival che "non le crede" e il suocero Andrea, che lei accusa di essere l'esecutore materiale del delitto. Per gli investigatori l'uomo però "non è collocabile" nella casa della donna il 29 novembre 2014 al momento dell'infanticidio.