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rosemarineSulle pendici dell'Etna viveva una bellissima ninfa che si chiamava Rosemarine. Di lei si innamorò il pastorello Mascali che faceva pascolare le sue pecore nella vallata dove Rosemarine passeggiava tra palme e ruscelli.

Rosmarine ricambiava questo bellissimo sentimento e diprezzava le avance di Vulcano, il dio del fuoco.

Vulcano, come abbiamo già scritto precedentemente, aveva la sua officina dentro il cratere e quando i ciclopi erano al lavoro, per creare le armi per gli dei, provocavano le eruzioni e i terremoti che facevano spaventare gli uomini.

Vulcano, saputo che Rosemarine era innamorata di un pastore, preso dalla gelosia gettò addosso a Mascali un pugno di lava incandescente e lo incenerì.

Rosemarine, quando vide che il suo amato pastorello era morto si gettò nella lava scomparendo per sempre.

Nella zona in cui il pastorello fu ucciso, nacque un borgo, ormai paese, che porta il nome di Mascali.

Nel 1928, un'eruzione distrusse il borgo di Mascali, tutto fu raso al suolo tranne una palma, quella che si dice sia Rosemarine….


Non vi sembra molto simile alla leggenda di Aci e Galatea? Lì c'era Polifemo, qui c'è Vulcano che fa da “sconzaiocu”.

Di Alessandra Cancarè