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Ogni famiglia che deciderà di accogliere un rifugiato in casa propria riceverà 400 euro al mese: si potranno avere un massimo di 6 mensilità e due richiedenti asilo a famiglia. Succede a Trieste, dove il progetto 'A Trieste l'ospitalità è di casa' è passato dalla teoria alla pratica. A promuoverlo, Comune, Prefettura, Caritas e Ics-Consorzio Italiano di Solidarietà. Il sindaco, Roboerto Cosolini, ha spiegato alla stampa come funziona: 

Siamo una delle porte della rotta balcanica. Trieste, Udine e Gorizia: tutta la regione sta subendo un impatto consistente dai flussi che arrivano via terra. Basti pensare che la media giornaliera è di 700 persone che stazionano in città.

L'assessore comunale alle Politiche Sociali, Laura Famulari, ha aggiunto: "Le famiglie si prendono carico del vitto e dell'alloggio dei richiedenti asilo o dei titolari di protezione internazionale e in cambio ricevono 400 euro per ogni persona ospitata". 

Il progetto ha sollevato molte polemiche, come è facilmente immaginabile: durissima la critica da parte della Lega Nord, che lo ha definito addirittura 'folle', come raccontato da TriestePrima. Pierpaolo Roberti, candidato sindaco e segretario locale della Lega, ha commentato con queste parole: "Un progetto  (…) che, a fronte di un incremento del 300 per cento di richiedenti asilo negli ultimi 2 anni, decide di scaricare la patata bollente sulla collettività, garantendo un obolo di 400 euro a chi se ne farà carico".