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La Cantina Planeta, in collaborazione con la Fondazione Internazionale Biodiversità del Mediterraneo (FIBM), ha intrapreso un’iniziativa ecologica per reintrodurre il Francolino di mare in Sicilia, dove l’uccello non si vedeva da oltre un secolo e mezzo. Questo animale, estinto localmente dal 1874 a causa della caccia intensiva post-Borbonica, sopravvive ancora in aree limitate come Turchia e Cipro.

Storico Declino e Promessa di Rinascita

La fine della protezione legale durante il periodo Borbonico portò a una caccia eccessiva, decimando il Francolino di mare, che misura circa 35 cm di lunghezza con un’apertura alare di 55 cm. La sua estinzione fu dichiarata ufficialmente quando Pietro Doderlain, noto accademico e nome del Museo di Zoologia di Palermo, offrì una ricompensa per l’ultima volta senza ricevere alcuna risposta.

Un Habitat Ricostruito a Menfi

Planeta ha offerto un’area della sua proprietà a Capparrina, Menfi, come sito per la reintroduzione, grazie alla densità di palme nane e macchia mediterranea, elementi ideali per la specie e con pochi predatori naturali come i cinghiali, oltre alla ridotta presenza umana. L’azienda supporta anche logisticamente il progetto, che ha avuto inizio nell’inverno 2023-2024, includendo l’istituzione di habitat temporanei per facilitare l’adattamento degli uccelli.

Il Processo di Reintroduzione e le Sue Sfide

Il progetto prevede la liberazione di 40 esemplari di Francolini, con supporto continuativo in termini di cibo, acqua e monitoraggio da parte di personale qualificato. Sarà effettuata anche un’analisi costante del comportamento e dell’adattamento degli uccelli per assicurare il successo del progetto e apportare eventuali miglioramenti.

Espansione Futura del Progetto

Dipendente dai risultati iniziali, il progetto potrebbe espandersi ad altre aree siciliane, inclusa San Vito Lo Capo in provincia di Trapani, ampliando così gli sforzi di conservazione dell’uccello in altre parti dell’isola.

“Nulla avviene per caso: quando anni fa abbiamo iniziato a considerare l’Oasi Capparrina, dove coltiviamo le nostre olive seguendo i principi dell’agricoltura biologica, come un autentico santuario naturale, abbiamo coinvolto alcuni studiosi, tra i quali i professori Bruno Massa e Attilio Carapezza” ha raccontato l’AD delle aziende agricole Planeta, Alessio Planeta, sottolineando che “per questo motivo siamo stati entusiasti nel sostenere questo progetto e oggi vedere il Francolino, con i suoi colori e con la sua capacità di mimetizzarsi, sorvolare oliveti e macchia mediterranea è una gioia indescrivibile”