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01La legge 29 aprile 2014 n. 10 è stata illustrata qualche giorno fa da Giuseppe Regalbuto a Palazzo d’Orleans. L’obiettivo è quello di liberare totalmente la Sicilia dall’amianto.

Si richiede un intervento immediato per liberare in via definitiva la Regione Sicilia dall’amianto; è con questo spirito che Giuseppe Regalbuto, Presidente della Commissione Speciale per le Miniere Dismesse, si è incontrato con i capigruppo dell’ARS. La legge illustrata qualche giorno fa dal Presidente, risale all’aprile di quest’anno, ed è volta a coinvolgere nei progetti di bonifica dei prossimi tre anni, anche tutti coloro che con l’amianto non ci hanno o non ci hanno avuto a che fare, ma che per motivi abitativi, familiari o ambientali, proprio con l’amianto vengono a contatto.

La Sicilia è indietro nello smantellamento delle strutture che contengono pannelli del materiale nocivo; nonostante l’eternit sia stato dichiarato fuorilegge sin dai primi anni Novanta. La Regione non possiede inoltre nemmeno una mappatura completa degli edifici interessati, che si trovano sparsi per il territorio. Ciò che manca è dunque proprio questo itinerario speciale, che si potrà garantire solo e soltanto una volta realizzata la bonifica dei luoghi a rischio; il passo finale sarà l’istituzione, presso l’Inail, del “Fondo per le vittime dell’amianto”, volto a fornire una rendita economica o una liquidazione alle persone coinvolte.

L’obiettivo è quello di voler tentare di risolvere o almeno contenere, le problematiche relative all’esposizione da eternit. Sono infatti 83 gli isolani colpiti da mesotelioma nel 2012: 58 gli uomini e 25 le donne, che due anni fa si sono visti recapitare la diagnosi di cancro del mesotelio, ovvero il tessuto di rivestimento di cavità e organi quali i polmoni e il cuore. Ed è la provincia di Siracusa la più colpita dalle conseguenze di questa mancata bonifica, che detiene anche il primato di leucemie e tumore dei linfonodi. Massima allerta e preoccupazioni anche per i comuni che sorgono nell’area di Enna, che non possiede un registro dei tumori locale, e per la provincia di Palermo, seconda in classifica.

Ma la mappa nera dei tumori da eternit, continua risalendo pian piano lo Stivale; dopo la Sicilia infatti, la seconda regione più colpita è la Campania, con 51 uomini e 19 donne, a breve distanza ricade la Puglia.
Grave, da questo punto di vista, anche la situazione nelle aree fortemente industrializzate, e quelle che furono interessate in passato dall’attività estrattiva: una su tutte la zona etnea, che registra un tasso di tumori della tiroide particolarmente elevato, più del doppio della media regionale. Preoccupazioni anche per la zona di Caltanissetta, dove il rischio di sviluppare un tumore arriva al 43%, contro il 12% del resto di Sicilia.

Autore | Enrica Bartalotta