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Tra pochi mesi arriverà, puntuale come un orologio svizzero, l'obbligo di pagare il Canone Rai. La più odiata delle tasse cambia pelle, "promettendo" di raggiungere tutti i contribuenti. Come spiega l'ultimo numero di "Panorama", però, pare ci siano gli estremi per opporsi e bypassare il balzello, sullo sfondo di una decisione del governo definita dal costituzionalista Luca Antonini "irrazionale e illegittima".

In primis, il Canone Rai sarebbe un'imposta espropriativa: in altre parole, in pochi anni di pagamento l'ammontare dell'imposta pagata supera il valore dell'oggetto tassato. Inoltre, non è legittima la pretesa di un pagamento inserito in una bolletta destinata ad altri servizi, ossia l'elettricità. 

Vi sono poi altre questioni tipicamente italiche. Per esempio, la Rai è la sola tv pubblica sovvenzionata da una tassa a fare affidamento sulla pubblicità per una percentuale pari al 43% dei suoi ricavi. In Gran Bretagna, nello specifico alla Bbc, è addirittura vietato fare pubblicità. 

Ed è in questo contesto che si inserisce l'avvocato tributarista Luigi Piccarozzi, il quale annuncia di avere già pronti nel suo ufficio un centinaio di di ricorsi contro il canone in bolletta. Un faldone pronto a trasformarsi in una vera e propria class action contro il pagamento dei 100 euro che scatterà a luglio.