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PALERMO – Ha rivissuto davanti al giudice i momenti terribili dell'aggressione di cui fu vittima il 7 maggio scorso a Palermo. Aggredita e pugnalata con le forbici da tre persone nella sua casa di via Empedocle Restivo, ricorda: "Prima mi hanno colpito con calci e pugni, poi mi hanno sbattuto la testa sul pavimento. Mi sono salvata solo fingendomi morta". La vittima, P.G., ha 84 anni. 

Gli indagati sono Domenico Federico, Veronica Rizzo e un 17enne. L’anziana aveva accusato Federico, impegnato nei lavori di ristrutturazione in casa sua, di averle rubato un portafogli e alcuni monili. Così il giovane, in compagnia del minore e forse di una donna, l’avrebbe raggiunta nel suo appartamento per chiarire la vicenda. L’anziana però sarebbe rimasta ferma nelle sue convinzioni minacciando di denunciare tutto.

L'84enne ha detto al giudice Nicola Aiello: "Avevo capito che sarebbe andata a finire male e ho tentato di correre verso la porta". Ma Federico l'avrebbe bloccata e tappato la bocca con una pezza, poi ha stretto il foulard che aveva al collo. Poi ha raccontato che Veronica Rizzo la colpiva con dei calci mentre gli altri due prendevano un cuscino. Il minorenne l'ha afferrata per i capelli e le ha fatto sbattere la testa sul pavimento. "Poi l'ho visto acchiappare le forbici sul tavolo del soggiorno e mi sono protetta con la mano destra e mi ha reciso due tendini", prosegue l'anziana.

La vittima sarebbe riuscita a salvarsi solo fingendo di essere morta. Solo a quel punto i due aguzzini si sarebbero allontanati. Poi, tramortita, si sarebbe trascinata dai vicini per chiedere aiuto. L'anziana è viva per miracolo ed è riuscita a superare il coma e l'intervento chirurgico per una profonda ferita al petto provocata da un paio di forbici