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Tra una moltitudine di cervi, buoi e cavalli, una serie di figure con una folta capigliatura e il viso forse coperto da una maschera a becco d’uccello sono disposte in cerchio attorno ad altri due personaggi, calvi, o col capo coperto, e con i corpi contrapposti e fortemente inarcati all’indietro.
Nel panorama dell’arte rupestre del Paleolitico Superiore, la scena, graffita su una parete della Grotta Addaura, nei pressi di Palermo, non ha confronti. Varie sono state le interpretazioni: alcuni ipotizzano che si tratti di una danza in cui i personaggi centrali si esibiscono in evoluzioni acrobatiche; altri vi vedono una scena di sacrificio in cui i due individui legati sono destinati a una morte per autostrangolamento; si potrebbe trattare anche di un rito di iniziazione e le figure mascherate che circondano i due personaggi centrali potrebbero essere sciamani che assistono alla cerimonia.
L’unica donna rappresentata mostra il ventre prominente e porta un sacco sulle spalle.
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