Sei su Telegram? Ti piacciono le nostre notizie? Segui il canale di SiciliaFan! Iscriviti, cliccando qui!
UNISCITI

Emergono dalle indagini nuovi dettagli sulla vicenda dellla baby squillo che ha fatto scalpore a Palermo. A parlare è Dario Nicolicchia, accusato di aver fatto prostituire la giovane (ne era anche il fidanzato), che cita luoghi e nomi nel corso di un interrogatorio: il giovane è in carcere dal 18 marzo. Come riportato da LiveSicilia, Tra gli identificati ci sono il "titolare sessantenne di un ristorante" e "il dentista che ce l'ha fatto conoscere al lavoro". Non ha ancora un volto, invece, l'uomo che fisso un incontro "al parcheggio dell'Addaura mi pare… eravamo in macchina e diciamo ha aperto lo sportello… siamo stati in macchina assieme".

Nella vicenda che riguarda la minorenne Naomi (questo il nome fittizio che usava), ci sono anche personaggi inquietanti: "…È andata da una persona in provincia di Agrigento… a Licata è andata… si vedeva con uno che poi ha mollato perché ha scoperto che adescava ragazzine e le faceva andare in un bed & breakfast di là e poi se ne è scappata via". 

Dagli atti risultano anche rapporti omosessuali: "Sì, con una ragazza che – ammette l'indagato – abbiamo conosciuto in un locale… è di origine straniera…". Agli inquirenti, però, risulterebbe anche la partecipazione di una donna italiana. 

A questi dettagli si aggiungono anche quelli riportati oggi dal Giornale di Sicilia: il dentista, uno dei clienti, avrebbe raccontato che nel giorno in cui conobbe la ragazzina e Nicolicchia (che era anche il suo fidanzato), si trovavano tutti nello studio di un suo amico avvocato, cliente e frequentatore più assiduo dela giovane. L'avvocato ha 66 anni, il dentista 58, la ragazzina 17, anche se tutte le persone coinvolte nell'inchiesta dicono di averla ritenuta maggiorenne.