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Una curiosità che non tutti sanno su Franco Battiato a Sanremo.

  • La carriera discografica del “maestrosiciliano ebbe inizio con una canzone sanremese.
  • L’anno era il 1965 e il brano era “L’amore è partito“.
  • Battiato, allora, era un esordiente e non passò alla storia: cosa che avvenne nel 1981.

C’è un filo rosso che lega Franco Battiato e il Festival di Sanremo. In occasione della serata cover del 71esimo Festival della Canzone Italiana, sul palco dell’Ariston abbiamo sentito “Povera Patria”, interpretata da Dimartino e Colapesce. Questo ci ha dato modo di recuperare alcune interessanti curiosità sulla carriera del grande “maestro” siciliano. La carriera discografica di Battiato, infatti, ha avuto inizio proprio con una canzone del Festival di Sanremo. Nella metà degli anni Sessanta, infatti, il siciliano lavorava come magazziniere per l’editore milanese che pubblica la rivista Nuova Enigmistica Tascabile. Cosa c’entra questo? C’entra, c’entra. La rivista era solita allegare dei 45 giri con cover di successi del momento, interpretati per lo più da emergenti. Nel 1965 la rivista allegò al numero del 20 febbraio un 45 giri con 2 brani: nel lato A l’esordiente “Francesco Battiato” interpretava, accompagnato dal complesso de “Gli Enigmisti”, “L’amore è partito”, una canzone proveniente direttamente dal 15° festival di Sanremo. La versione originale di Sanremo era stata presentata da Beppe Cardile e Anita Harris. Quella canzone non è passata alla storia per nessuna delle due interpretazioni. Ma il legame di Battiato e Sanremo non finì così: c’è altro da scoprire.

Le partecipazioni di Battiato a Sanremo

La prima, vera partecipazione di Franco Battiato a Sanremo è datata 1981, quando Alice portò sul palco dell’Ariston il brano “Per Elisa”. La canzone vinse il Festival. Due anni dopo Battiato ci riprovò, con l’esordiente Sibilla (Sibilla Mostert) e il brano “Oppio”. Purtroppo dei problemi tecnici impediscono a Sibilla di cantare al suo meglio e l’esibizione è un mezzo disastro. Tornò nel 1999. In veste di ospite speciale fuori concorso, presentò con l’aiuto della maestra di wushu Li Rong Mei un mini-set dal vivo costruito su alcuni brani estratti dal suo album “Gommalacca” (“Shock in my town”, “Il mantello e la spiga” e “Vite parallele”). Nel 2003, poi, al Festival partecipò Giuni Russo, che interpretò magnificamente “Morirò d’amore”: Battiato ne curò la produzione e l’arrangiamento. Nel 2021, in un certo senso, abbiamo ancora sentito Battiato a Sanremo, con la canzone Povera Patria interpretata da Dimartino e Colapesce.

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