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Ancora lacrime per le vittime del naufragio avvenuto lo scorso 18 aprile a largo della Libia e in cui persero la vita circa 700 persone. Oggi, nella corte di palazzo dei Chierici, a Catania, musulmani, copti e cattolici si sono riuniti attorno alle bare di 13 di questi migranti sfortunati per dar loro un ultimo saluto con una funzione interreligiosa.

 

Alla celebrazione hanno preso parte il Sindaco Enzo Bianco, il prefetto Maria Guia Federico, l'arcivescovo mons. Salvatore Gristina, il rappresentante della Chiesa copta d'Egitto Abona Bola, il vicepresidente della comunità islamica di Sicilia Ismail Bouchmafa ed infine il responsabile della comunità di Sant'Egidio Emiliano Abramo.
Ecco le parole del Sindaco:

La città di Catania rivolge un omaggio a queste persone, e alle molte altre di cui non recupereremo mai i corpi, che hanno lasciato la loro terra per inseguire un sogno che si é infranto dopo mille sofferenze ma che credo sia dovere di un continente come l’Europa di grande civiltà non dimenticare.

 

Le salme delle 13 vittime del naufragio (tutte verosimilmente nordafricane e di sesso maschile), recuperate dalla Marina Militare e trasportate la settimana scorsa nel capoluogo etneo, saranno tumulate nel cimitero della città assieme a quelle dei 17 migranti morti nel naufragio del 12 maggio, nel Canale di Sicilia. Tuttora si tratta di persone senza identità; durante gli accertamenti tecnico legali sono stati prelevati tessuti per ricostruirne il Dna.