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Catena Fiorello ha parlato della famiglia Fiorello in un’intervista al Corriere della Sera. È la terzogenita di quattro fratelli: il mitico showman Rosario, l’attore e regista Beppe e Anna, negoziante. “Siamo stati felici al massimo”, ricorda.

L’intervista a Catena Fiorello

L’intervista offre a Catena Fiorello l’occasione per raccontare tanti aneddoti sulla sua famiglia, lungo la scia dei ricordi. La mamma di Catena, Rosario, Beppe e Anna viene descritta come il vero “soldato di casa”. Il talento artistico è di casa nella famiglia Fiorello: “Rosario iniziò a sei anni, io mi esibì per la prima volta a 13 anni con una telefonata a Telemarte, cantai Heidi e vinsi un cesto di prodotti alimentari. Il primo libro a quasi 40 anni, avrei voluto farlo prima ma prima non mi sentivo all’altezza”.

Ma Catena precisa anche: “Più che di talento, preferisco parlare di vocazione. Metta noi: vedevamo mio padre cantare perennemente; a 18 anni se lo voleva portare via il circo perché sapeva cantare, ballare, intrattenere, fare tutto. Inscenava le serenate sotto le finestre delle fidanzate dei suoi amici disperati d’amore. Cantava E vui durmiti ancora, che poi Rosario ha inciso con Andrea Bocelli”.

Oggi Catena Fiorello è un’autrice televisiva: “Il primo a riconoscermi fu Maurizio Costanzo, ma non sono stata agevolata da Rosario, sa che lo scotto del cognome di paga. Pure oggi c’è chi dice che pubblico perché mi chiamo Fiorello, ma io di libri ne ho scritti undici e centinaia di migliaia di copie non le vendi per il cognome”.

Sempre a proposito di Rosario, rivela che “È molto protettivo e paterno” con i fratelli. “Da quando papà è morto, nel ’90, fa tutto quello che faceva lui. Si occupa dei compleanni di mamma come delle malattie di famiglia. Quando mi sono operata di tumore al seno, il primo ad arrivare in ospedale, alle sette del mattino, è stato lui. Ha fatto ridere tutti i medici che mi stavano portando in sala operatoria”.

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