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La 23enne Brittany Robinson è finita in carcere per aver ucciso il bimbo che aveva appena partorito di nascosto dalla famiglia. La giovane aveva occultato il cadavere in un cassetto e ha sostenuto di aver capito di essere incinta soltanto pochi giorni prima del parto, dando alla luce il piccolo nella vasca di casa. A quel punto, vedendo che il bimbo non respirava, in preda alla paura lo ha avvolto in una maglietta e lo ha nascosto nel cassetto. Il giorno dopo lo ha infilato in una borsa, nascondendolo sotto il portico.

La verità, però, è presto venuta a galla. Il padre, mentre cercava gli addobbi di Natale, ha scoperto il cadavere e ha chiamato la polizia. Gli agenti hanno arrestato Brittany con l'accusa di omicidio, abuso e occultamento di cadavere e manomissione delle prove relative alla morte del piccolo. La ragazza ha detto di non sapere di essere incinta e che il figlio era nato morto.

Una versione alla quale gli investigatori non credono: hanno infatti spiegato di aver prove del fatto che la 23enne sapesse della gravidanza e che l'avesse volontariamente tenuta nascosta. Il bimbo, nato con un peso di oltre tre chili, sarebbe stato perfettamente sano. Sarà l'autopsia a fare ulteriore chiarezza.

«La legge, in America – dice il tenente della polizia Eric Hermick – aiuta le madri che non vogliono tenere i figli appena partoriti. Brittany avrebbe potuto portare il piccolo alla polizia o in un ospedale: lei, invece, ha fatto un'altra scelta. Quel bimbo appariva perfettamente sano. Lei ha deciso di lasciarlo morire».