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Chiesa e Torre di Sant’Antonio Abate di Palermo

La Chiesa e Torre di Sant’Antonio Abate (Ecce Homo) svettano sul mercato della Vucciria di Palermo. Si trovano in via Roma, in un punto strategico che consente di raggiungere diverse attrattive del capoluogo. Le prime notizie su questa chiesa risalgono al 1220, anno in cui gli venne trasferito il diritto parrocchiale dalla Chiesa di San Cataldo.

Sorse sopra le mura dell’antica Torre di Pharat che, con la Torre di Baich, costituiva parte della cinta muraria della città medievale. Era ubicata, infatti, all’estremità orientale della primitiva neapolis, cioè la penisola delimitata a nord dal fiume Papireto e a Sud dal fiume Kemonia.

Iconico e molto celebre è l’Ecce Homo seicentesco, oggi posto all’interno della chiesa, visibile entrando a destra.

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Storia della Chiesa Sant’Antonio Abate

I lavori di costruzione della torre campanaria iniziarono nel 1302 e completati nel 1313. Nel 1441 il campanile fu restaurato e, nel 1595, la torre venne accorciata. Ancora visibile ma, non funzionante, è il “campanone della Città“, chiamato anche “Pretoria”, posizionato nella torre nel 1575, allo scopo di richiamare i cittadini.

L’odierno assetto architettonico risale al 1536. Il prospetto fu ricostruito nel 1833, dall’architetto Nicolò Raineri, in seguito al terremoto del 1823. Vi sono due ordini, scanditi da una cornice segnapiano. In asse con il portone centrale, vi è il rosone, nella parte superiore, affiancato da due finestre decorate con un motivo a traforo.

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Raineri si rifece all’architettura tardo-gotica e cinquecentesca locale. Nel 1709 fu aggiunto il presbiterio, con degli stalli e due seggi. Venne riconfigurato nel 1730, dall’architetto e sacerdote Fama Bussi.

All’interno della chiesa è conservato un fonte battesimale roccaille, risalente al 1755, opera di Filippo Pennino su disegni del Sanseverino e del Marabitti. Il piccolo dipinto su ardesia con il Battesimo di Cristo è stato realizzato da Vito D’Anna, nel 1757. Ancora, vi è una cona marmorea, opera di Antonello Gagini, che raffigura il Trionfo dell’Eucaristia, con scene della Passione nelle formelle laterali.

L’altare maggiore risale al 1789. L’altare alla destra dell’abside maggiore risale è dedicato a Sant’Antonio Abate, con il quadro di Pietro Novelli.

Foto: Fabio P.

Redazione