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«Non c'è alcun riscontro»: questo il commento del Viminale in merito alla notizia diffusa ieri dal Guardian, in merito all'arrivo di cinquanta tunisini che hanno combattuto con l'Isis in Italia, a bordo di piccole imbarcazioni, poi abbandonate sulla spiaggia. Secondo il quotidiano britannico, l'Interpol aveva inviato una lista con i loro nomi alle autorità italiane, ma gli 007 italiani non hanno confermato: «Non trova alcun riscontro l’informazione di 50 combattenti stranieri approdati sulle coste italiane appartenenti all’Isis e pronti a compiere attentati» dice in una nota ufficiale il Dipartimento di Pubblica Sicurezza ricordando che le autorità tunisine, nell’ambito di un «consolidato, costante e proficuo» rapporto di collaborazione e scambio di informazioni hanno in diverse occasioni segnalato il probabile ingresso nel nostro paese di appartenenti a presunti gruppi integralisti.

Proprio la cooperazione tra i due paesi ha consentito in questi mesi di rintracciare in Italia un «esiguo numero di persone segnalate le quali, a seguito delle previste procedure d’identificazione, sono state immediatamente rimpatriate».

«Non c'è alcun elenco di 50 terroristi né ci sono terroristi che circolano liberi per il nostro paese» dice una qualificata fonte della nostra intelligence, che poi spiega: «Nei mesi scorsi ci sono state una serie di segnalazioni delle autorità tunisine relative a soggetti usciti o in uscita dalle carceri di quel paese. Segnalazioni, però, relative a criminali comuni, la maggior parte in carcere per narcotraffico, reati contro il patrimonio o rapine, che potrebbero tentare di raggiungere l’Italia e l'Europa una volta fuori dal carcere». Anche le autorità tunisine hanno smentito le informazioni secondo cui una cinquantina di combattenti tunisini dell'Isis avrebbero raggiunto il nostro Paese di recente.