Arte e cultura

La Cracking Art invade Palermo: dove trovare le maxi (e coloratissime) sculture

Per la prima volta arriva la Cracking Art a Palermo. Oltre 40 maxisculture “invadono” due celebri giardini del capoluogo: chiocciole, conigli, gatti, rondinelle, elefanti, tartarughe e pinguini sono protagonisti di grandi esposizioni en plein air, visitabili gratuitamente.

Cracking Art a Palermo, arriva “Stories”

Dal 10 maggio al 10 luglio 2022 ci saranno oltre 40 coloratissime maxisculture che daranno nuova vita ai già meravigliosi giardini di Villa Malfitano e Villa Trabia. Si tratta di pezzi di Cracking Art, una forma di espressione che, in questo caso, prende la forma di chiocciole, conigli, gatti, elefanti e altri animali. Tutti protagonisti di un linguaggio cromatico che si inserisce nel tessuto di una città già multiforme nel suo dna.

Prendendo la forma di una mostra diffusa, queste creature affascinanti vengono disseminate tra i giardini lussureggianti: creano, così, un nuovo habitat, in cui natura e artificio diventano una cosa sola. L’obiettivo è sensibilizzare i cittadini, spingendoli a una riflessione collettiva sull’effetto antropico sull’ambiente naturale.

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Le grandi installazioni invadono tanti luoghi, dagli spazi propriamente deputati all’arta  quelli della vita quotidiana. A Palermo, la Cracking Art trasforma due giardini in gallerie d’arte a cielo aperto.

La mostra “Stories” ha il patrocinio del Comune di Palermo. È promossa dalla Fondazione terzo Pilastro-Internazionale, per volontà del suo presidente, prof. avv. Emmanuele F.M. Emanuele, che ha voluto offrire alla sua città natale nuovi spunti per apprezzare un rapporto tra natura e arte. L’evento è realizzato dalla Fondazione Cultura e Arte, con il supporto organizzativo di Comediarting e Arthemisia, in collaborazione con la Fondazione G. Whitaker.

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L’iniziativa è curata dal collettivo Cracking Art ed è pensata e voluta gratuita e all’aperto, affinché possa essere alla portata di tutti, non solo in termini di accessibilità ma anche perché possa essere interiorizzata, stimolando le reazioni e l’attenzione del singolo e della collettività. Nato negli anni ’90, il collettivo ha realizzato i suoi interventi in alcuni dei luoghi più significativi del mondo.

Il nome Cracking Art deriva dall’inglese “to crack”, cioè spezzarsi, rompersi. “Cracking catalitico” è anche la reazione chimica che trasforma il petrolio grezzo in plastica.

Redazione