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Dieci medici indagati per la morte di Myriam Battaglia, 17enne deceduta all'ospedale Cimino di Termini Imerese dopo essersi sentita male in seguito a una scampagnata di Pasquetta. La ragazza, tornata a casa, aveva accusato forti dolori allo stomaco ed era arrivata al pronto soccorso dell'ospedale con una trombo-embolia polmonare. Aveva trascorso la giornata insieme agli amici. All'inizio non sembrava nulla di preoccupanta, ma poi la situazione è precipitata. È morta nel reparto di Rianimazione, lo scorso 30 marzo. Adesso è arrivata la svolta nelle indagini: secondo la perizia del medico legale, richiesta dalla procura di Termini, è stata decisiva una diagnosi non corretta. Dieci medici dell'ospedale sono dunque indagati per "mancata valutazione elettrocardiografica e un intervento da non eseguire". 

"Gli accertamenti medico legali – riporta la perizia del Tribunale di Termini Imerese – hanno consentito di rilevare che il decesso è riconducibile ad un arresto cardio-respiratorio per disfunzione multi organo conseguente a trombo embolia polmonare in soggetto sottoposto a trattamento estro-progestinico. L’inadeguato inquadramento diagnostico del caso ne ha compromesso l’esito. In particolar modo, una corretta e completa valutazione elettrocardiografica, che venne a mancare, avrebbe potuto indicare un iter diagnostico differente da quello adottato. Ciò, verosimilmente, avrebbe consentito di rilevare l’esistenza di una trombo embolia polmonare si da indurre alla somministrazione di adeguata terapia trombolitica".