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Importante rinvenimento nella biblioteca del Conservatorio di Palermo, dove è stato individuato il manoscritto autografo di Alahor in Granata, opera di Gaetano Donizetti. Scritta appositamente per il teatro Carolino, poi diventato Bellini, debuttò qui il 7 gennaio del 1826. A fare la scoperta è stato Edoardo Cavalli, del centro studi Donizettiano, che è collegato al Donizetti Opera Festival di Bergamo.

Il manoscritto di Donizetti a Palermo

Il manoscritto di Alahor del Conservatorio Alessandro Scarlatti era da anni oggetto di studio ma “nessuno prima di oggi aveva confermato la sua autenticità“, ha sottolineato il direttore Daniele Ficola. Le ricerche sono legate al progetto Donizetti200: ogni anno il festival di Bergamo mette in scena un’opera del compositore che compie 200 anni. Donizetti è arrivato a Palermo nel mese di aprile del 1825, come maestro di cappella e direttore musicale del teatro Carolino: un periodo difficile in cui ha composto Alahor, prima di andarsene nel febbraio del 1826,

L’opera ebbe un tiepido successo e, dopo il debutto siciliano, è stata eseguita al San Carlo di Napoli e poi nel 1830 di nuovo a Palermo, assente il compositore. Per comprendere l’importanza dell’individuazione fatta al Conservatorio del capoluogo siciliano, basti pensare che ad oggi la copia della partitura di questa terza messa in scena era l’unica identificata.

Il manoscritto del Conservatorio di Palermo

Il manoscritto autografo di Donizetti

Su questa si sono fondati gli studi per la ripresa contemporanea nel 1998 al Teatro de la Maestanza di Siviglia (di cui esiste una incisione su cd) e poi nel 1999 al Teatro Massimo di Palermo con le scene di Ezio Frigerio e nel ruolo principale Simone Alaimo. Negli ultimi anni il bibliotecario del Conservatorio di Palermo, Dario Lo Cicero, ha scoperto gli “autografi di due cantate di Donizetti, delle quali si conoscevano solo i titoli. Adesso, la scoperta di Cavalli – ha sottolineato Paolo Fabbri, direttore scientifico del Centro Studi donizettiani – permetterà di avere una partitura pienamente attendibile di quanto Donizetti scrisse nel 1826 e, oltre a poterne finalmente realizzare un’edizione critica, il Centro Studi coglierà l’occasione di questo importantissimo ritrovamento per organizzare, auspicabilmente col Conservatorio e con l’Università di Palermo, una giornata di studi sul soggiorno siciliano di Donizetti“.

“La biblioteca del Conservatorio di Palermo – ha aggiunto Ficola – continua a rivelarsi un giacimento di preziosi manoscritti e partiture utili a ricostruire pezzi mancanti della storia della musica”. Giovanni Angileri, presidente del Conservatorio, ha ringraziato agli studiosi che hanno fatto la scoperta. E il lavoro non termina qui.

Siamo molto felici e orgogliosi – ha concluso Giorgio Berta, presidente della Fondazione Teatro Donizetti – per i risultati scientifici raccolti in questi mesi dal Centro Studi donizettiani: Edoardo Cavalli ha identificato questo prezioso manoscritto di ”Alahor in Granata”, Candida Mantica sta lavorando per la ricostruzione della partitura del ”Piccolo compositore” di Mayr, si studia e si lavora su tante altre opere”.

Foto Conservatorio di Palermo.