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Continua lo scontro fra Procura e gip sul caso della dottoranda libica operante presso l'Università degli Studi di Palermo, arrestata nei giorni scorsi perché simpatizzante Isis, ma poi scarcerata dal gip per mancanza di prove (la notizia qui).

Per i pm di Palermo non ci sono dubbi, la dottoranda libica ha avuto contatti con i foreign fighters.

Prosegue senza sosta quindi il braccio di ferro tra Procura e l’ufficio del gip di Palermo sulla scarcerazione della ricercatrice universitaria libica. Proprio ieri, è stato depositato l’appello contro la decisione del gip su Khadiga Shabbi. 

Un documento di 13 pagine in cui si spiega la pericolosità della donna, 45enne libica, dottoranda a Palermo. Secono il procuratore Leonardo Agueci – la ricercatrice – non si sarebbe limitata a diffondere contenuti inerenti l’Isis ma avrebbe incitato e fatto da collante fra menbri dell'ISIS e la comunità libica residente a Palermo.

Con questa spiegazione i pm hanno chiesto al Riesame di predisporre nuovamente l’arresto e la carcerazione di Shabbi.