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Per essere etichettato come extravergine, l'olio non deve presentare difetti. Una volta acquistato, però, potremmo commettere degli errori di conservazione, che lo rendono rancido. Come si fa a capire quando l'olio non è più buono? A darci i consigli giusti è il sito GreenMe.it, che spiega come i cibi che contengono olio o grassi possono diventare rachidi: in questo caso, emanano un odore forte ben riconoscibile, dovuto ai cambiamenti chimici nella loro composizione. Quando l'olio diventa rancido, non assume solo un cattivo odore, ma perde il suo vero sapore. In più, diminuiscono gli effetti positivi sulla salute. 

Come capire se l'olio extravergine d'oliva è rancido

Versatene una piccola quantità in una tazzina e annusatelo: se ha un odore forte o strano, potrebbe esserlo. A quel punto, fate anche una prova assaggio: se ha qualcosa che non va, si riconosce subito al palato, soprattutto in relazione al sapore cui siete abituati. Qualora fosse rancido, non utilizzatelo per l'alimentazione.