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Sembra uno scenario paradossale, eppure è reale: avere troppi soldi sul conto corrente potrebbe non essere tanto sicuro. Il consiglio sarebbe frammentare il proprio denaro in più rapporti bancari. Il sito "laleggepertutti.it" spiega i rischi.

Primo fra tutti il fallimento della banca. In particolare, "in presenza di una situazione di indebitamento bancario, la legge prevede un ordine gerarchico 'di rischio', dove i primi della lista sono coloro che perderanno subito i soldi: gli azionisti, i detentori di altri titoli di capitale, gli altri creditori subordinati, i creditori chirografari e, solo alla fine, le persone fisiche e le piccole e medie imprese titolari di depositi per l’importo eccedente i 100.000 euro. Il consiglio è quindi quello di tenere il conto corrente al di sotto di 100.000 euro".

C'è anche il problema dell’inflazione che determina una perdita di potere d’acquisto. Il consiglio dunque è di "buttarsi in forme di investimento a basso rischio come titoli di stato oppure obbligazioni emesse da banche solide".

Il pignoramento del conto corrente è un altro aspetto da tenere presente. Per lavoratori dipendenti e i pensionati il pignoramento parte solo per importi superiori a 1.345,56 euro, ossia tre volte l’assegno sociale, "dunque, lasciando il conto sotto tale tetto non si rischia alcunché, fermo restando il pignoramento delle successive mensilità" con ulteriori limiti. Ci sono poi i rischi connessi alla crisi economica con lo "spettro dell’imposizione fiscale, attuata con decretazione di urgenza".

Poter disporre di "un investimento resistente alle fluttuazioni dei mercati (di solito l’oro o gli immobili)" sarebbe l'ideale. Bisogna infine considerare le agevolazioni fiscali perché sui conti corrente con una giacenza media annua inferiore a 5.000 euro non si deve pagare l’imposta di bollo.