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01L’Efebo d’Oro sbarca a Palermo e lo fa premiando due attori siciliani molto amati dal pubblico: Ficarra & Picone. Il riconoscimento cinematografico che premia le opere tratte dai libri, diverrà itinerante.

L’Efebo d’Oro è un riconoscimento cinematografico internazionale per tutte quelle opere filmiche che siano state tratte da opere letterarie. Istituito ad Agrigento nel 1979, quest’anno è arrivato a Palermo per premiare Ficarra & Picone; il duo siciliano con il loro “Andiamo a quel paese” si è guadagnato infatti il “Premio d’oro alla carriera”. Dal 3 al 5 novembre di quest’anno, il pubblico pagante ha avuto la possibilità di assistere dunque a una proiezione straordinaria, allestita al cinema Rouge et Noir di Palermo, non solo del film del duo comico, ma anche di “Anime nere” e di un’antologia di “In treatment”, i due lavori che hanno ricevuto l’insigne statuetta per la trentaseiesima edizione del premio.

Già da settembre al cinema, “Anime nere” è un film drammatico ambientato in Calabria. Tratto liberamente dall’omonimo romanzo di Gioacchino Criaco, è anche stato in corso alla 71esima Mostra del Cinema di Venezia, dove ha raccolto ben tre premi. Prima di lui, nel 1981, l’Efebo d’Oro era stato consegnato a Ettore Scola, con il suo “Passione d’amore” e “Il viaggio del Capitan Fracassa” del 1991. Ma il premio ha toccato anche le mensole di altri noti registi contemporanei, come Marco Risi, figlio del celebre Dino, per il suo “Mery per sempre”, ambientato a Palermo; una pellicola che fece molto scalpore ma che ebbe anche molto successo, sia al cinema che in televisione, e che consacrò Marco Risi nell’Olimpo del cinema italiano.

A lui si aggiungono Roberto Faenza, Claude Lelouche e Giuseppe Tornatore con “La leggenda del pianista sull’oceano”, pellicola del 1999 tratta dal romanzo “Novecento” di Alessandro Baricco, e infine “Trainspotting” di Danny Boyle; e poi ancora Marco Bellocchio, Michele Placido, Gabriele Salvatores con “Io non ho paura”, film del 2003, e i Fratelli Taviani con “La masseria delle allodole”, film del 2007. Nell’edizione di debutto il prezioso riconoscimento venne consegnato anche allo stesso Dino Risi e a Mario Monicelli. Alla rassegna di quest’anno, è stata premiata anche una serie tivù “In treatment”, un modo tutto nuovo di affrontare la psicanalisi, che ha rivoluzionato il linguaggio filmico; la serie è una prerogativa di Sky.

Non è la prima volta che un prodotto per la televisione riceve l’Efebo d’Oro; lo scorso anno fu la volta di “Edda Ciano e il comunista” di Graziano Diana, mentre negli anni precedenti si ricordano: “Artemisia Sanchez” di Ambrogio Lo Giudice, “Il commissario Montalbano” di Alberto Sironi, tratto dai romanzi dello scrittore empedoclino Andrea Camilleri, “Cellini una vita scellerata” di Giacomo Battiato (bis con “Karol”, nel 2005), e “Piccolo mondo antico” di Cinzia Th. Torrini, tanto per citarne alcuni.

Quest’anno, approdare a Palermo è significato, per l’Efebo d’Oro, iniziare un viaggio itinerante che, anche con il patrocinio dei Comuni che verranno via via coinvolti, lo porterà in giro per la Sicilia, alla scoperta delle sue radici, così come dichiarato da Egle Palazzolo, Presidente del Centro di Ricerca per il Cinema e la Narrativa. Oggi come oggi, il riconoscimento internazionale ha la sua sede ad Agrigento, presso il Casa-Museo Pirandello, dove si trova una vasta e interessante biblioteca messa a disposizione dal Centro Ricerca per il Cinema e la Narrativa, per la consultazione pubblica.

Autore | Enrica Bartalotta