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Chi era Ernesto Basile? Biografia dell’architetto siciliano, esponente di rilievo del modernismo internazionale e dello stile Liberty. La vita e le tappe più significative della sua carriera. Dove è nato, cosa ha studiato. quali sono i suoi progetti più celebri.

Biografia e opere

Nato a Palermo il 31 gennaio del 1857, era figlio dell’architetto Giovan Battista Filippo Basile. In seguito alla laurea in Architettura, conseguita nel 1978nella sua città, presso la Regia Scuola di Applicazione per Ingegneri e Architetti, affiancò il padre nei progetti importanti. In seguito, nel 1890, gli succedette nella cattedra universitaria. In seguito alla morte di Giovan Battista Filippo, nel 1981, si occupò della conclusione dell’opera più importante della Palermo ottocentesca, cioè il Teatro Massimo. Nel 1897 venne inoltre nominato direttore della Reale Accademia di Belle Arti di Palermo.

Nel 1891 venne chiamato a disegnare gli edifici per l’Esposizione nazionale di Palermo. Le sue realizzazioni  ottennero immediatamente un enorme successo, spiegabile con la perfetta aderenza del suo linguaggio all’ambiente sociale e culturale della Sicilia fine secolo. Dopo aver completato e allestito il Teatro Massimo, costruì nel 1898 Villa Paternò e Villa Igiea a Palermo, che segnano, specie l’ultima, un’importante svolta nelle sue esperienze.

Villa Igiea, iconico hotel di Palermo

Villa Igiea, iconico hotel di Palermo

All’ispirazione ancora arabo-normanna e rinascimentale, infatti, unì una rigorosa semplificazione formale e una libertà volumetrica del tutto nuove che nelle opere successive, segnatamente nel padiglione per l’Esposizione agraria siciliana (1901), nei villini Monroy (1903), Basile (1904) e Fassini (1906) in Palermo (quest’ultimo vandalicamente distrutto in questi ultimi anni), si fondono a loro volta all’interno di una reinterpretazione personale della stilistica floreale.

I progetti tra la Sicilia e Roma

Mantenne anche dei rapporti con Roma: qui firmò alcune dimore signorili e soprattutto l’ala nuova di Montecitorio con l’aula della Camera dei deputati (1902-1918). Si tratta di un’importante aula ad emiciclo in cui si riunisce ancora oggi il Parlamento, e il Transatlantico, un corridoio particolarmente lussuoso dove si ritrovano i deputati in attesa delle sedute, e che prende il nome del fatto che il suo arredamento richiami quello delle navi transoceaniche.

Delle numerose opere realizzate dopo il 1909, si ricordano: la Cassa di Risparmio di Palermo (1908-13), la villa dei principi Manganelli a Catania (1909-14), il palazzo delle Assicurazioni generali di Venezia a Palermo (1911), il Kursaal Biondo a Palermo (1911), il municipio di Reggio Calabria (1911), la Cassa di Risparmio di Messina (1926-29), l’esedra intorno al monumento della Libertà (già da lui costruito nel 1911) a Palermo (1927).

L’ultima opera di Ernesto Basile è la chiesa di Santa Rosalia a Palermo, iniziata nel 1928 e non ancora terminata al momento della sua morte. La chiesa dimostra, col suo stanco eclettismo, il completo esaurirsi della poetica classicistico-floreale, ormai del tutto estranea alla linea evolutiva dell’architettura moderna italiana ed europea.

Purtroppo alcuni dei suoi capolavori, come il Villino Fassini (1903) e il Villino Deliella (1905), furono demoliti nel secondo dopoguerra, pur non avendo subito danni durante il conflitto bellico. Ebbe come allievi Francesco Fichera, Saverio Fragapane, Francesco La Grassa, Enrico Calandra, Salvatore Benfratello, Camillo Autore, Salvatore Caronia Roberti, Girolamo Manetti Cusa e Giuseppe Vittorio Ugo.

Basile fu anche a capo di “Commissioni ispettrici” ministeriali per il controllo dell’operato di restauratori ed ispettori impegnati nel restauro dei monumenti vincolati. Morì a Palermo, il 26 agosto del 1932, all’età di 75 anni. È sepolto nella tomba di famiglia, al Cimitero dei Rotoli.