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Almeno 36 morti e oltre 70 feriti per sei esplosioni a catena in un mercato di fuochi d'artificio a Tultepec, 50 chilometri circa a nord di Città del Messico. Decine di persone, forse un centinaio, risultano disperse. Tra le vittime ci sono molte donne e molti bambini. Impressionanti le immagini mandate in onda dalle tv locali: fuochi d'artificio multicolori che scoppiavano uno dietro l'altro in rapida successione e una densa colonna di fumo che si levava altissima dal mercato di San Pablito, noto come "la mecca dei giochi pirotecnici", molto affollato in questi giorni. I vigili del fuoco hanno impiegato tre ore per domare l'incendio. Ridotti in cenere quasi tutti gli oltre 300 banchi, chioschi e negozi, distrutti gli edifici circostanti e i veicoli che si trovavano nelle immediate vicinanze.

"Il mercato non c'è più", ha commentato il responsabile nazionale della Protezione civile, Luis Felipe Puente, il quale ha anche precisato che diversi feriti sono "in gravi condizioni". Alle operazioni di soccorso hanno partecipato anche militari. Ancora da accertare le cause della tragedia, su cui sta indagando la procura.

La produzione del materiale pirotecnico e il suo mercato sono il fulcro dell'economia di Tultepec. Le vendite previste in questi giorni, per le festività di Natale e per la fine dell'anno, erano pari a circa 100 tonnellate di fuochi d'artificio. Lo scorso 12 dicembre – giorno della vergine della Guadalupe, principale festa religiosa per i messicani – il presidente del mercato, German Galicia, aveva garantito sulle condizioni della sicurezza del posto. San Pablito era già stato teatro di sciagure: nel settembre 2005, poco prima della festa dell'Indipendenza, una forte esplosione aveva provocato molti feriti e un anno dopo un incendio aveva distrutto la parte più antica del mercato.