Salute

Coronavirus, va in coma a Bergamo, si risveglia a Palermo: “Mi avete resuscitato, mi tatuerò la Sicilia”

«Mi sono addormentato a Bergamo, la mia città, e mi sono svegliato a Palermo». Inizia così la storia di Ettore Consonni. L’uomo, un 61enne di Bergamo, a fine febbraio, ha contratto il Coronavirus.

È stato ricoverato nel Bergamasco, a Seriate, per essere intubato: la situazione degli ospedali, nella zona, era critica. Così, dopo l’autorizzazione dell’assessore alla Salute siciliano, Ruggero Razza, è stato portato all’Ospedale Civico di Palermo a bordo di un aereo militare insieme a un concittadino di 62 anni. Entrambi erano in gravi condizioni.

Alla fine del mese di marzo, Ettore Consonni è uscito dal coma farmacologico e ha iniziato a respirare senza ventilatore. Una settimana dopo, ha fatto il primo tampone, che è risultato negativo, ed è stato trasferito nel reparto Malattie Infettive. Anche il secondo tampone è risultato negativo e oggi è ufficialmente guarito.

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Il figlio del signor Ettore, Mirko, ha raccontato al Corriere della Sera che a Palermo sono stati tutti molto gentili e che hanno tenuto sempre informata la famiglia. A proposito del personale sanitario che si è preso cura di lui, il signor Ettore ha detto: «Mi hanno resuscitato».

Attraverso le pagine di Repubblica, Ettore ha spiegato: «Adesso mi tatuo la Sicilia. Ci sono infermieri e medici speciali, non è vero che ci sono cose negative al Sud. Questo ospedale è all’avanguardia, un fiore all’occhiello della sanità di tutta Italia”.

Redazione