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PALERMO – Se la banca non paga, allora non paghiamo nemmeno noi. Parola più parola meno è quanto ha detto una coppia di Favara: hanno deciso di non onorare più le rate del mutuo stipulato con Ubi Banca, che a sua volta non aveva erogato parte della somma concordata. Per il tribunale di Agrigento la scelta di Giovanni Puntarello e Sabrina Causa è legittima e così, dopo sette anni è stato deciso che la banca dovrà pagare. Una notizia controversa raccontata nel dettaglio da "LiveSicilia". 

Era il 2008 quando i coniugi stipulavano un mutuo per un ammontare di 210 mila euro per ristrutturare casa. L'Ubi, concorda l'erogazione della somma in due tranche: la prima, per un ammontare di 170 mila euro, viene data subito, mentre per la seconda parte del cash si era concordato di seguire lo stato di avanzamento dei lavori. Un anno dopo, a lavori quasi completati, la banca smette di erogare il denaro.

A quel punto marito e moglie sono stati costretti a fare un nuovo finanziamento. Nel 2015, dopo sei anni, Ubi notifica un atto di precetto per l'intero residuo del mutuo. Ma il giudice Andrea Illuminati dà ragione alla coppia: la banca sarà costretta a versare, oltre alla seconda tranche del prestito, le spese legali, gli interessi e le spese sostenute dalla coppia per la stipulazione del secondo mutuo.