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Hanno messo a segno una decina di colpi in un anno e mezzo, racimolando un bottino complessivo oltre 200.000 euro, almeno solo per i furti ricostruiti dalle indagini. I malviventi erano dediti a furti nei centri commerciali tra Palermo, Trapani e Messina ed andavano a caccia di smartphone, tablet e computer di ultima generazione, da rivendere sul mercato nero.

Dall'alba di oggi i carabinieri della compagnia di Cefalù e i poliziotti del commissariato diretto da Manfredi Borsellino stanno notificando ordini di arresto e obblighi di firma: sono 17 le misure cautelari decise dal gip. Le indagini sono partite nel 2013: i due capi dell'organizazione erano Massimiliano Bronzino e Francesco Paolo Marchione, mentre gli altri componenti a turno facevano da vedetta o partecipavano ai furti.

La merce veniva portata nel quartiere Zen di Palermo, dove vi era anche la base della banda. A supportarne le attività, una rete di cellulari tutti connessi tra loro e intestati a persone inesistenti, utilizzati per seguire i furti in diretta.