PALERMO – Nel processo Horus 2 a carico di un'organizzazione di spacciatori della Zisa, le pene sono state ridotte. La terza sezione della Corte d’appello ha applicato degli sconti. Adesso resta solo la Cassazione. Ecco le condanne, così come riporta il "Giornale di Sicilia":

Domenico Bertolino ha avuto 3 anni e 4 mesi, esattamente un anno in meno rispetto alla sentenza del Gup; Giuseppe Buccafusco 3 anni, 7 mesi e 10 giorni (4 anni e 6 mesi); Gianluca Cascino 2 anni, 11 mesi e 16 giorni (alcuni mesi in meno); Antonio Catalano 5 anni e 11 mesi (un mese in meno); Natale Catalano 6 anni e 8 mesi (8 anni); Damiano Gargano 3 anni (uno in meno); Alessandro Genuardi2 anni, 2 mesi e 20 giorni (2 anni e 8 mesi); Luca Giardina 6 anni (erano stati 8 davanti al Gup); Gianluca Giordano3 anni, 11 mesi e 20 giorni (aveva avuto 4 anni); Nazareno Davide La Corte un anno, 8 mesi e 20 giorni (anche qui la riduzione è minima); Umberto Machì 6 anni e 8 mesi (8 anni).

A Pietro Messina è stata riconosciuta la continuazione con due precedenti sentenze per fatti analoghi (del 7 luglio e del 5 novembre 2015) e così da 4 anni e 6 mesi è passato a 5 anni e 4 mesi. L’aumento è però solo apparente, perché le pene si sommano tra di loro e dunque in realtà c’è stato uno sconto.

Salvatore Messina ha poi avuto 3 anni e 4 mesi, contro i 4 anni del primo grado; Claudio Missaghi scende da 8 anni a 7 e 8 mesi; Raimondo Pedalino da 6 anni a 4 anni, 10 mesi e 20 giorni; Alessio Scafidi è stato condannato a 7 anni e 4 mesi (ne aveva avuti 8); Benedetto Scafidi si vede ridurre la pena di alcune settimane, passando da 4 anni e 8 mesi a 4 anni, 5 mesi e 10 giorni. Infine Antonino Stassi 4 anni e 8 mesi (6 anni e 6 mesi) e Laura Tarallo 3 anni, 10 mesi e 20 giorni (6 anni). Per Cascino, Giardina, Natale Catalano, Gargano, Genuardi, Machì, Pedalino, Scafidi, Antonio Catalano e Missaghi, dichiarati delinquenti abituali dal Gup, la misura di sicurezza di due anni di casa di lavoro è stata sostituita con la libertà controllata per un anno.

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