Un’autobomba è esplosa questa mattina a Istanbul, nel distretto centrale di Vezneciler, vicino alla popolare piazza Bayezit, molto frequentata dai turisti. L’obiettivo dell’attentato, secondo le prime ricostruzioni, era un pullman della polizia che stava passando. La bomba sarebbe stata azionata con un comando a distanza. 

Un primo bilancio parla di 11 morti e 36 feriti ma potrebbe ancora salire. Le immagini mostrano auto danneggiate e pullman sventrato e semi-rovesciato dall’esplosione in una via alberata. Le modalità fanno pensare a un’azione dei separatisti curdi del Pkk. Il 17 febbraio un attacco simile nel centro di Ankara aveva ucciso 28 militari e causato oltre cinquanta feriti. A marzo, un altro attacco nella capitale ha fatto 35 morti. 

Dalla scorsa estate, dopo la ripetizione delle elezioni legislative che hanno dato al partito del presidente Recep Tayyip Erdogan la maggioranza in Parlamento, è ricominciata la guerriglia dei curdi contro il potere centrale turco. Sono morti centinaia di soldati e uomini delle forze di sicurezza, oltre 4 mila guerriglieri del Pkk, secondo il governo turco, e un numero imprecisato di civili. 

I curdi hanno reagito con una serie di attentati che hanno colpito le forze di sicurezza ad Ankara e Istanbul. Ma nello scontro si sono inseriti anche i terroristi dell’Isis. Lo scorso ottobre kamikaze hanno colpito una manifestazione di curdi ad Ankara e ucciso oltre 100 persone, in gran parte giovani e studenti. A gennaio gli islamisti hanno ucciso 12 turisti tedeschi a Istanbul con un attacco suicida. 

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