Nella seconda puntata del Festival di Sanremo, andata in onda mercoledì 8 febbraio, il siciliano Salvatore Nicotra è stato protagonista. Il 69enne è stato impiegato del Comune di Catania e la sua storia è stata presa come un esempio positivo da condividere.

«Ama farsi chiamare Turi perché è siculo – ha spiegato Maria De Filippi -. Ha lavorato quarant'anni al comune di catania e non ha mai fatto un giorno d'assenza. Potremmo definirlo un eroe del quotidiano, se per eroe si intende chi al mattino si sveglia e va a fare il suo lavoro per poter crescere la sua famiglia. Purtroppo tanti giovani non possono seguire l'esempio di questo signore, perché la disoccupazione giovanile in Italia è al 40% e questo è un gran peccato».

Quindi la parola è passata a Salvatore Nicotra, che ha lanciato un importante messaggio: «Desidero dire che non tutti i dipendenti pubblici sono dei fannulloni e degli assenteisti. Desidero parlare al cuore dei dipendenti pubblici: quando vi vengono le ideee di fare i furbetti o di creare malattie inesistenti, vi prego questo è mortificante per tutti i giovani precari, che lavorano e dopo 3 mesi perdono il lavoro e perdono la loro dignità. E perdono anche la testa. Per tale motivo noi dipendenti pubblici siamo dei privilegiati. Basta fare i furbetti: riflettete, riflettete, riflettete. Ho lasciato alla città di Catania 239 giorni di ferie non godute».

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