Sei su Telegram? Ti piacciono le nostre notizie? Segui il canale di SiciliaFan! Iscriviti, cliccando qui!
UNISCITI

01Sentiamo spesso parlare degli “sbarchi in Sicilia”, una frase molto semplice per definire quelle che, spesso, diventano delle vere e proprie tragedie in mare. Persone, clandestini, stipate come alici in barconi fatiscenti, cercano di raggiungere le nostre coste con la speranza di una vita migliore. A volte al grembo delle madri ci sono anche i piccoli, bambini, neonati, o adolescenti in fuga.

Per tutta l’estate, nel Canale di Sicilia non si sono fermati gli sbarchi, e neanche i salvataggi; è di fine agosto la notizia che la nave Sirio della Marina Militare ha aiutato 171 migranti, tra cui 26 donne e un minore, mentre il mercantile Medea si è occupato di soccorrere 320 migranti che si trovavano su due imbarcazioni in difficoltà. È della fine di agosto anche la notizia del terribile naufragio al largo delle coste della Libia; un incidente che ha rovesciato l’imbarcazione causando un bilancio spaventoso: un centinaio di dispersi e 24 salme, giunte il 26 ad Augusta, insieme ai 350 superstiti. E tra Reggio Calabria e Sicilia sono più di 1.000 le persone che al giorno giungono nel nostro Paese in condizioni disumane. La nave mercantile svedese 'Aniara', con a bordo 233 migranti, è entrata nel porto di Catania il 2 settembre, mentre è del 1° la notizia di un salvataggio operato a Pozzallo: un’imbarcazione danese è stata fermata con a bordo 363 migranti tra cui 80 minori e due donne in stato di gravidanza.

Il mare si agita, ma gli sbarchi non si fermano. Soltanto la scorsa notte, la Guardia Costiera ha assistito e fermato un barcone con a bordo 198 persone, e si sono concluse all'alba le operazioni di soccorso di Marina Militare e Guardia Costiera, ad un barcone con a bordo altri 209 migranti.

Ma ogni tanto, abbiamo il piacere di assistere a notizie a lieto fine. Tra le operazioni di soccorso del 27 agosto ad esempio, è stata salvata una bimba di poco più di un anno che era rimasta aggrappata ad una tavola, oppure notizie leggere e divertenti, come quella di Ulisse. Ulisse, così è stato battezzato questo grosso gatto bianco, è stato ritrovato in uno dei barconi dei ‘viaggi della speranza’ verso la fine di agosto, a mezzanotte. L’animale era sporco, spaventato e smagrito, ma, secondo i primi rilevamenti di Gianluca Brafa, veterinario di Pozzallo che gli ha prestato soccorso, stava bene. Era di una donna, Ulisse. Siriana, di 35 anni e del fratello disabile di lei. Arrivati sulle coste della Provincia di Ragusa, quella sera stessa insieme ad altre 450 persone, tra siriani e palestinesi in fuga dalla guerra, anch’essi spaventati ed esausti.

Il gatto, dopo essere stato sfamato e visitato, è stato portato presso l’Azienda Sanitaria Provinciale di Vittoria per la quarantena, “ tutti gli animali che arrivano dall’estero devono fare un periodo di isolamento”, ha affermato il dottor Brafa che ha anche dichiarato: “non è la prima volta che vengono ritrovati animali nei barconi insieme ai profughi, una volta a Lampedusa è stata portata anche una capra.”

 

Autore | Enrica Bartalotta

 

Credit Immagine •